Ragazzini ripresi a imbrattare i bagni. Il sindaco: «Si sono scusati e puliscono»

Ponte Lambro. Hanno deturpato il parco e Pelucchi li ha incontrati insieme ai genitori. «Essendo il primo caso, abbiamo puntato sul lato educativo e non su quello punitivo»

Ponte Lambro

Alla fine di maggio hanno imbrattato i bagni del parco comunale. Due mesi più tardi sono stati individuati grazie alle telecamere e il sindaco Ettore Pelucchi li ha convocati in municipio insieme ai genitori: nessuna multa o denuncia per i cinque ragazzi quindicenni artefici della bravata, ma ora dovranno ripulire tutto a spese delle famiglie.

«Essendo il primo caso, abbiamo pensato di educarli piuttosto che punirli» spiega il primo cittadino di Ponte Lambro.

La storia parte in primavera inoltrata. È una sera di fine maggio quando un gruppo di ragazzi si ritrova al parco Giosia Zappa di via Castelletti; sono passate le 21.30 e in paese non c’è molto da fare per passare il tempo. A un certo punto gli amici si avvicinano ai bagni e iniziano a imbrattare la porta, poi se ne vanno lasciando dietro di sé scritte e scarabocchi confusi che riempiono gran parte del serramento.

Quello che i ragazzi non sanno è che al parco ci sono numerose telecamere, una delle quali è puntata proprio sui bagni pubblici. Quando l’atto vandalico viene allo scoperto, il sindaco chiede alla polizia locale di indagare sull’accaduto: ci è voluto del tempo, ma alla fine tutti i responsabili sono stati individuati.

«I ragazzi sono stati sorpresi dalle telecamere comunali proprio mentre imbrattavano i bagni del parco. Un comportamento che non solo danneggia il patrimonio comune, ma crea anche disagi per tutti gli altri utenti» dice Pelucchi. «Come amministrazione chiediamo che tutti rispettino gli spazi pubblici, per il bene della comunità e per garantire un ambiente pulito e sicuro».

A due mesi di distanza, ragazzi e genitori sono stati convocati dal primo cittadino: gli ultimi incontri risalgono al 29 luglio, a quel punto il Comune ha deciso rendere pubblica la vicenda. «Abbiamo convocato i ragazzi e i loro genitori. Essendo la prima volta che si comportano in questo modo, ci siamo limitati a un richiamo verbale e abbiamo imposto alle famiglie il ripristino del luogo a loro carico con la partecipazione dei ragazzi» spiega Pelucchi.

L’idea è che far pulire una porta imbrattata sia certamente più educativo di una sanzione. «Il tema è proprio questo, abbiamo deciso di percorrere la strada educativa piuttosto che quella punitiva» dice il sindaco.

Pelucchi conclude osservando che «questa è una delle tante situazioni in cui le telecamere comunali vengono utilizzate per denunciare atteggiamenti scorretti». Il riferimento non è casuale: in passato l’amministrazione comunale ha raccolto critiche, tanto dai consiglieri di minoranza quanto dai cittadini, a proposito del sistema di videosorveglianza che molti giudicano inadeguato, ad esempio per contrastare i furti in abitazione nelle aree periferiche del paese.

Molte zone resteranno scoperte, è difficile montare una telecamera in ogni strada del paese, ma allo stesso tempo gli apparecchi esistenti fanno il loro lavoro. E all’occorrenza forniscono materiale utile alla polizia locale per individuare i responsabili di un illecito.

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