Tasse, a Erba mancano 40mila euro ma c’è anche chi ha pagato di più

Il caso L’ufficio tributi di Palazzo Majnoni ha avviato nuovi accertamenti su Imu e Tasi. Accantonati 30mila euro per rimborsare ai contribuenti quanto versato in eccesso

Con l’anno nuovo non si ferma la lotta all’evasione fiscale.

A Palazzo Majnoni i controlli sulle vecchie tasse non pagate proseguono senza sosta: l’ufficio tributi ha già inviato avvisi di accertamento Imu e Tasi per un totale di 37.550 euro. Allo stesso tempo, l’amministrazione ha accantonato 30mila euro per rimborsare nel corso dell’anno i cittadini che dovessero pagare più del dovuto a seguito di errori di calcolo.

I primi avvisi di accertamento del 2023 sono partiti nelle scorse settimane. Il Comune di Erba conta di recuperare 37.550 euro, di cui 24.279 euro di Imu e 13.271 euro di Tasi (il tributo per i servizi indivisibili abrogata con la legge di bilancio 2019 che l’ha inglobata nell’Imu): è solo il primo passo nell’attività di accertamento che proseguirà per tutto l’anno, incrociando diverse banche dati (anagrafe, catasto, sportello unico delle attività produttive).

Errori di calcolo

Lo stesso ufficio tributi protagonista della lotta all’evasione è anche pronto a restituire i soldi a fronte di incassi eccessivi. Può sembrare strano, ma capita che i contribuenti - spesso per errori di calcolo - finiscano per versare al Comune più del dovuto: l’amministrazione ha appena stanziato un fondo da 30mila euro per risarcire gli erbesi troppo “generosi”.

La cifra non è casuale, è stata stabilita sulla base delle richieste di rimborso già ricevute e sulla media dei rimborsi erogati negli anni passati, pari appunto a 30mila euro.

Nei giorni scorsi la giunta ha definito gli obiettivi del 2023 per l’ufficio tributi, una serie di disposizioni che riguardano anche la lotta all’evasione.

Sul fronte della tassa rifiuti, i funzionari dovranno verificare che tutti i residenti effettivi e le attività che operano a Erba siano regolarmente iscritti a ruolo (ovvero ricevano e paghino i bollettini). Tutti i “fantasmi” verranno invitati a regolarizzare al più presto la propria posizione, in caso contrario riceveranno avvisi di accertamento.

Sul fronte Imu e Tasi, è prevista l’assistenza ai contribuenti che intendono avvalersi del “ravvedimento operoso ultrannuale”, ovvero la possibilità (prevista a livello nazionale) di pagare a rate in caso di comprovata difficoltà economica.

Penalizzazioni

L’obiettivo è aiutare i cittadini che intendono pagare il dovuto, senza penalizzarli con sanzioni eccessive.

La lotta all’evasione coinvolge anche il polo catastale, chiamato a collaborare con i colleghi dei tributi. L’amministrazione chiede di verificare che le unità immobiliari che ancora risultano in costruzione (categorie F3 e F4) stiano effettivamente liquidando l’Imu come aree fabbricabili.

Sempre sul fronte catastale, proseguirà la verifica sulle piscine non dichiarate: alcune sono state individuate nel corso del 2022, quest’anno continueranno i controlli.

La verifica è importante non tanto per la piscina in sé, ma perché la presenza della vasca può far salire la categoria catastale dell’immobile di riferimento e di conseguenza l’entità dell’Imu dovuta dal proprietario.

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