Tragedia di Asso, il brigadiere ha aspettato il comandante per tendergli un agguato. L’ombra della premeditazione

L’indagine Non un gesto legato alle circostanze o al caso, ma premeditato. Il brigadiere Milia sapeva che il suo superiore stava salendo nell’alloggio

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Il sospetto, agghiacciante, che per ora è solo una delle ipotesi sul tavolo che dovrà essere riscontrata nel corso delle indagini che ora sono passate a pieno carico alla Procura Militare di Verona, è che il brigadiere Antonio Millia possa aver aspettato il suo comandante per ucciderlo. Alcuni elementi, nemmeno pochi, si starebbero aggiungendo per suffragare questa ricostruzione che sarebbe la più spietata possibile. Già ieri avevamo riferito di quel colpo improvviso, al petto, esploso senza un litigio, senza parlarsi, preceduto solo da quel «ma cosa fai?» pronunciato dal luogotenente Doriano Furceri al suo sottoposto un attimo prima che esplodesse il primo dei tre proiettili calibro 9 della pistola d’ordinanza.

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