
Tutto pronto per l’omaggio a San Rocco. Fede e divertimento, in tanti alla festa
Lurago d’Erba. Domani gli appuntamenti, dalla benedizione dei panini in chiesa alla cena con gli Alpini. In paese ancora vivo il ricordo delle trattative nel 1945 con i nazifascisti sotto la statua del santo
Lurago d’Erba
Piena estate, tanta gente al mare o in montagna, ma il paese non rinuncia assolutamente a onorare il suo santo compatrono, San Rocco.
Domani, giorno della memoria liturgica del santo, sono tanti gli appuntamenti che animeranno la giornata anche per coloro che sono rimasti in paese a trascorrere il mese di agosto. Proprio sabato, nel giorno del santo, alle 18 si terrà la messa solenne nella chiesa prepositurale di San Giovanni evangelista. Seguirà la benedizione e la distribuzione del pane di San Rocco. Alle 19, per chi vuole e si è prenotato, cena alla Baita degli Alpini. In collaborazione con i volontari dell’associazione Val, dalle 14.30 alle 17.30, possibilità di salita al campanile con una bellissima vista su tutta la Brianza.
Negli stessi orari apertura anche del mercatino solidale della Caritas al centro Paolo Vi, in via Cavour. Il campanile della prepositurale venne costruito nel 1928 per sostituire il precedente campanile della chiesa vecchia, abbattuta nel 1912 per far posto alla nuova chiesa prepositurale. Dall’alto del campanile è possibile vedere tutta la Brianza e le Prealpi e, tempo permettendo, si può scorgere anche Milano. San Rocco ha un legame molto profondo con il paese, fatto non solo di fede e di devozione, ma anche di storia.
La piccola statua lignea settecentesca verrà esposta nella prepositurale di San Giovanni proprio in occasione del 16 agosto. Viene custodita in parrocchia e venerata: decenni fa, come ricorda Giovanni Molteni, presidente della biblioteca comunale, si trovava in una cappellina in località San Rocco, all’incrocio tra la Briantea e la Valassina. E’ancora nitido il ricordo della ritirata nazifascista nell’aprile del 1945: il crocevia, su quella che era la principale arteria della zona in direzione di Como e della Svizzera, divenne motivo di pericolo per il paese.
L’intervento dell’allora prevosto, don Abramo Mauri, ma per il popolo anche di San Rocco, sventò rappresaglie sul paese. Sotto la statua del santo le trattative che convinsero i nazifascisti a evitare di rappresaglie contro il paese.
La statua lignea, come racconta Molteni, venne poi ritirata nella parrocchia per custodirla al meglio e all’incrocio venne posata una copia. Ma San Rocco, come ricordano molti anziani del paese, veniva invocato anche dai contadini nei periodi di forte caldo e di elevata siccità. Novene e processioni per chiedere, per intercessione del santo compatrono, il dono della pioggia. Nella prepositurale, nella navata di destra, si trova un altare con un’altra statua, dedicata a San Rocco.
Qui si ricorda in particolar modo l’epidemia di colera che, nel 1836, colpì anche Lurago: “Quell’altare venne eretto a ricordo di quello scampato pericolo – racconta Molteni – La comunità si affidò alla protezione del santo e i casi di contagio furono quasi nulli e nessuno fu mortale”. Una storia secolare di fede e devozione, che sabato saranno ricordatde con momenti solenni e momenti conviviali. Una tradizione che quindi continua di generazione in generazione.
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