Ancora disagi sul lungolago
«La Regione faccia chiarezza»

Maltempo Traffico a rilento per una corsia chiuse. Orsenigo (Pd): «Servono tempi certi. Quanto ancora dovremo pazientare?»

Como

L’acqua sul marciapiede del lungolago non si ritira e, anzi, è destinata ad aumentare a causa delle piogge delle ultime ore e di ulteriori strascichi previsti nella giornata di giovedì. A crescere, però, sono anche le polemiche sul fatto che ancora le pompe non siano in funzione e non ci siano i collegamenti con le vasche di raccolta sotto la pavimentazione. La Regione, non più tardi di 24 ore fa, aveva chiarito che «Aria (la società regionale che ha realizzato le opere, ndr) sta espletando le procedure di collegamento e successivamente quelle di collaudo» ma non aveva indicato alcuna tempistica (a inizio maggio si ipotizzava entro l’estate, ma a questo punto non ci sono certezze) e ora all’attacco va il consigliere di opposizione Angelo Orsenigo, esponente del Pd.

Ancora rallentamenti

«Dopo tutti questi anni di disagi causati dai lavori in corso - denuncia - la città di Como si ritrova ancora senza risultati concreti. Il sistema elettrico e idraulico non funziona correttamente e l’acqua continua a fuoriuscire dai tombini, creando problemi anche seri alla viabilità. Per quanto tempo ancora i cittadini dovranno pazientare senza vedere la fine di questa vicenda? Sappiamo che sono in corso procedure di collegamento – aggiunge il consigliere – ma a oggi non è stata fornita alcuna tempistica. Chi ha il compito di seguire questa fase, a partire da Aria, si faccia promotore di maggiore chiarezza e trasparenza sullo stato dei lavori. Possibile che nemmeno su un intervento così concreto e circoscritto si riesca a garantire tempi certi?».

Intanto la città, soprattutto oggi , ha fatto i conti con le code inevitabili (nelle ore di punta) sul lungolago a causa del mantenimento del provvedimento di chiusura della corsia più esterna. «Se non ci fosse stata la nuova passeggiata – spiega l’assessore alla Protezione civile Michele Cappelletti – l’acqua sarebbe in piazza e il lungolago sarebbe totalmente chiuso, ma per avere la soluzione completa deve essere messo in funzione il sistema di pompaggio con le vasche. Adesso abbiamo operative tre idrovore e si sta riuscendo a tenere sotto controllo l’acqua che fuoriesce dai tombini in modo da mantenere una corsia aperta».

La situazione di ieri

Il marciapiede ha un’altezza pari a 173 centimetri a fronte della quota di esondazione fissata a 120 centimetri. Questo vuol dire che fino a quell’altezza, ma con tutto il sistema idraulico ed elettrico funzionante sotto la pavimentazione, la zona di piazza Cavour sarà protetta senza la necessità di estrarre le barriere manuali posizionate lungo tutta la riva. Finché non sarà effettuato il collaudo bisognerà continuare a fare i conti con l’acqua che fuoriesce da tombini e asfalto. Nel pomeriggio di ieri il livello del Lario si è stabilizzato a quota 109 (con previsioni di aumento) con afflusso a 382 metri cubi d’acqua al secondo e deflusso a 486, quindi in miglioramento (ma al netto delle nuove piogge previste). Il giorno precedente l’afflusso era il doppio del deflusso nonostante l’apertura totale della diga di Olginate.

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