Assalto di fine estate a Bellagio: «Grazie al gran premio di Monza»

Il bilancio complessivo registra comunque un calo di affluenza. «Ha pesato la mancanza del collegamento ferroviario da Milano a Varenna»

Bellagio

Due giorni di pienone, come raramente si era visto in questi mesi. La Perla del Lario è stata letteralmente invasa dai turisti e c’è chi parla di effetto Gran Premio di Monza, da sempre un appuntamento che richiama moltissime persone. O, forse, gli ultimi lampi di un’estate che sta lentamente scemando con la riapertura delle scuole.

Una boccata di ossigeno, insomma, dopo un’estate che viene definita da alcuni operatori con numeri in calo rispetto agli ultimi anni d’oro, complice anche la mancanza del collegamento ferroviario con Varenna. Il risultato di quest’ultimo assalto ha indotto NaviComo a a spostare i mezzi più capienti sulla Perla del Lario, risolvendo però solo parzialmente la problematica.

Tanta gente in coda per i traghetti e i bellagini, abituati comunque ad un turismo del genere, si chiedono però come mai questa invasione.

Carlo Sancassano di Bellagio Lake Como, associazione di promozione turistica di Bellagio, si stupisce ma fino ad un certo punto: «Credo ci sia una doppia motivazione, la prima è il Gran Premio di Monza che ha portato molti turisti in Brianza e alcuni di questi hanno magari deciso di visitare Bellagio e altri paesi del lago, la seconda motivazione è che siamo comunque solo ad inizio settembre e in particolare gli americani sono soliti spostarsi in questo periodo. Sicuramente si tratta di numeri superiori alle attese, ma qualche motivazione la si può trovare».

Un colpo di coda, che poi colpo di coda non è perché ormai Bellagio è visitata anche fino ad ottobre: «Credo si possa parlare tranquillamente di un 10% in meno di turisti a Bellagio, un calo che credo sia relativo in particolare alla mancanza del treno su Varenna. Un 10% in meno che ha però portato anche ad avere un turismo più attento, ad avere il calo maggiore sono stati magari gli appartamenti più vecchi rispetto alle strutture più recenti. Un 10% in meno è fisiologico, ma alla fine anche gradito, perché onestamente negli ultimi anni c’era anche troppo turismo. Il dato è su tutta l’estate, ma riguarda principalmente la bassa stagione, ma ora vediamo come andranno questi mesi».

Anche chi, come Luigi Gandola, si occupa di ristorazione ha visto il cambiamento in atto: «Sì c’è meno gente, si può parlare tranquillamente di un 10 o anche di un 20% in meno, ma c’è anche più attenzione da parte dei turisti alla qualità. Cercano locali di un certo tipo e anche alberghi o appartamenti curati. C’è magari meno gente, ma alla fine l’incasso è abbastanza simile. Certo Bellagio è anche difficile come paese, ci sono le difficoltà per i gruppi legati ai problemi con gli autobus, le difficoltà per le famiglie legate al caos e alla Ztl, per vivere Bellagio serve camminare, perché non ci si può spostare in macchina. Però, d’altra parte abbiamo un sacco di persone che vengono a Bellagio in luna di miele».

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