Caso Hojlund-Carlos. Fallo come Rodriguez ma nessun cartellino

Il fatto Ma a un attento esame della moviola, spunta qualche dubbio. E a farlo sorgere è stata la trasmissione 90° minuto

Como

Nella notte è esploso un caso arbitrale sulla partita Napoli-Como. Al 29’ del primo tempo il difensore del Como Diego Carlos cade dopo un presunto contatto con l’attaccante del Napoli Hojlund. Zufferli non interviene, forse perché coperto. Il Var non richiama il direttore di gara: il contatto, in ogni caso, appare decisamente leggero. Tutto regolare a velocità normale. Ma a un attento esame della moviola, spunta qualche dubbio. E a farlo sorgere è stata la trasmissione 90° minuto di sabato tarda sera, quella di Alberto Rimedio, Fulvio Collovati, Domenico Marocchino con il moviolista Massimiliano Saccani. Hanno fatto vedere l’episodio incriminato: Diego Carlos all’interno dell’area piccola si appoggia a Hojlund che reagisce con un colpo nel costato al comasco che crolla a terra. Non siamo noi, che magari siamo di parte, ma è stata la moviola di Saccani a fare il paragone con il fallo che a Como-Cremonese provocò l’espulsione di Jesus Rodriguez: il difensore dei grigiorossi Terracciano si appoggiò al corpo di Rodriguez, che reagì con un calcetto e una manata. Terracciano a terra, espulsione per gesto violento e tre giornate di squalifca allo spagnolo del Como nemmeno ridotte in appello. Ora, a ben guardare, le due azioni sono simili. Anzi, il colpo di Hojlund pare più intenzionale, più determinato di quello di Rodriguez. Ma la beffa arriva da un altro particolare. Chi aveva arbitrato Como-Cremonese? Di Bello. Chi c’era al Var sabato sera? Lo stesso Di Bello. Ora, siccome quella era stata una espulsione filosofica, Di Bello avrebbe dovuto usare lo stesso metro anche sabato. In che senso filosofica? Nel senso che, si disse, il colpo di Rodriguez era stato leggero, ok, nel referto si scrisse che era stato punito il gesto violento. Beh, il gesto di Hojlund è calcisticamente più violento di quello di Rodriguez, su questo non c’è dubbio. Eppure sono state date due interpretazioni diverse, dallo stesso direttore di gara. Promemoria per chi pensa che il Var abbia risolto tutti i problemi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA