Como, Fabregas pensa al turnover con il Cagliari

Tra imbattibilità del portiere e vittorie consecutive: ci sono nuovi record da battere

Ci sono ancora record da battere, volendo. E uno è vicinissimo, quello dell’inviolabilità della porta del Como in serie A. Manca una manciata di minuti per superarlo, era di Mario Paradisi nel 1986-87, che per quattro gare, e un po’ di minuti prima e dopo – 455 minuti in tutto -, non prese gol. E dunque, restare imbattuti anche contro il Cagliari porterebbe anche alla più lunga serie di partite nella storia del Como in serie A senza subìre reti. Così come le vittorie di fila, che potrebbero salire a 6.

«Vincere, vincere, vincere»

Forse Cesc Fabregas metterà anche questo nel discorso motivazionale alla squadra prima di Como-Cagliari. Perché guai a considerare questa partita, come le prossime due, ormai senza obiettivi. «Il Como ha sempre qualcosa da dire. Vincere, vincere, vincere, questo serve. Dare ancora più continuità alle vittorie».

Fa sorridere questa affermazione, perché se c’è una cosa che il Como sta facendo in questo periodo è vincere, sempre. Cinque successi di seguito che, al di là dei record, sono anche la miglior serie positiva in corso di tutta la serie A. Che si deve fare più di così?

Uno dei segreti, certamente, è la possibilità di poter giocare anche questa partita, come e più di quelle immediatamente precedenti, con la mente libera. «Lascio più riposo ai ragazzi – spiega Cesc – perché è quello che ci vuole in questa ultima parte di stagione. Quello che si doveva fare, a livello di lavoro, è già stato fatto. E la possibilità di avere più tempo libero da poter trascorrere con la famiglia è forse quello che ora dà più motivazione a fare bene. Chiaro, è più facile farlo quando si vince e quando le cose vanno bene, ma è importante, perché si arriva molto più freschi alla partita».

Chi gioca di meno, però, lavora un po’ di più. E stavolta, contro il Cagliari, Fabregas annuncia la volontà di dare un po’ più di spazio a giocatori che ultimamente hanno giocato di meno.

Ma non sarà una squadra rivoluzionata, assolutamente. «Ci saranno due o tre cambiamenti - annuncia -, ma non dico chi, ci sono diversi giocatori che meriterebbero di stare più tempo in campo, mi piace pensare che tutti vadano a dormire con l’illusione di poter giocare».

Le ipotesi possono essere tante, visto che tutti sono disponibili. L’unico un po’ in dubbio - a parte ovviamente i lungodegenti Diao, Dossena e Sergi Roberto – è Da Cunha, uscito un po’ malconcio da Parma, che si è allenato poco in settimana.

A tal proposito Cesc racconta che «all’intervallo l’arbitro è venuto a chiedermi scusa per l’episodio in cui Lucas si è fatto male, è stato sincero nel dirmi che si era sbagliato, che avrebbe dovuto punire l’avversario con un cartellino giallo. È stato un gesto che ho apprezzato, mi ha fatto piacere».

Dunque oggi pomeriggio, dipende da quanti uomini Fabregas sceglierà di schierare a centrocampo, uno dei giocatori che potrebbero rivedere il campo è Engelhardt. Poi potrebbe tornare dall’inizio Douvikas, così come Strefezza. E magari, pensando allo schieramento offensivo, Fadera. Non gioca da molto anche Van der Brempt, lo stesso Smolcic è stato soppiantato da Vojvoda, che però è uno dei migliori in questa fase.

«Loro una squadra solida»

Insomma, ci saranno sorprese da scoprire all’ultimo, forse un po’ più del solito. Ma non certo perché Fabregas stia sottovalutando il suo avversario. «Il Cagliari ha ancora bisogno di punti per salvarsi, ma sta chiudendo bene la sua stagione. Mi aspetto una squadra solida, ben strutturata, che ci concederà tanto possesso e che cercherà soprattutto di non rischiare niente. Sta a noi trovare il modo di sviluppare il gioco in profondità, un po’ siamo migliorati anche da questo punto di vista».

Ci sarà una coreografia speciale, «e io ancora ricordo quanto rimasi sorpreso l’anno scorso con il Cittadella, quell’immagine mi colpì, e mi colpisce ogni volta il grande sostegno dei nostri tifosi. Per noi è importantissimo».

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