Fabregas: «Bologna? Un altro film»

Intervista «Complimenti a tutti, mi sono piaciuti tutti, ma c’è ancora da crescere, qualche grosso rischio in difesa lo abbiamo corso...».

Como

La Lazio è già passato, «con il Bologna sarà una partita completamente diversa, l’anno scorso lì faticammo», e Cesc Fabregas volta subito pagina. Anzi, riesce persino a parlare delle, poche, cose negative che ha visto nella prima, splendida, gara di esordio. «Complimenti a tutti, mi sono piaciuti tutti, ma c’è ancora da crescere, qualche grosso rischio in difesa lo abbiamo corso...».

Niente a confronto di tutto quello che si è visto di buono, e Fabregas lo sa, ma adesso c’è subito il secondo step contro i rossoblù, «sarà una partita più fisica, contro una squadra che gioca diretto, ci sarà da fare attenzione sulle seconde palle, sarà una gara dinamica con soluzioni che cambieranno in corsa». Ma se la sua squadra cambierà è tutto da capire, anche perchè dopo una prova del genere è difficile scegliere chi escludere, «a volte le scelte si fanno anche in base all’avversario». O in base a chi sta meglio, per esempio stavolta potrebbe esserci Kuhn, che tra gli esterni è quello che ha recuperato meglio, «anche se ancora non può stare in campo tutta la partita. Addai sta bene ma non so se potrà essere già pronto. Sono invece preoccupato per Diao, dobbiamo capire ancora bene che cosa si è fatto e quanto durerà la sua assenza. Certo una ricaduta del genere non è una buona cosa...». Tornando alle scelte per domani, nel ruolo di punta centrale, con Morata che preme, non è scontatissima la conferma di Douvikas, nonostante i suoi gol. «Quello che tutti devono capire bene è che non ci sono titolari fissi. La squadra sa due ore prima della partita chi gioca, e chi resta fuori non ha nemmeno il tempo di arrabbiarsi, perchè deve andare in panchina concentrato, in qualsiasi momento può esserci bisogno di lui».

E non sono solo parole. L’intensità di Fabregas non consente cedimenti, a nessuno. I suoi giocatori sono già partiti fortissimo, in barba a qualsiasi teoria sulla gradualità della preparazione. «Noi ci prepariamo per vincere sempre, ed essere sempre al massimo, dalla prima all’ultima giornata. Troppa attenzione su di noi? L’importante è che i ragazzi vivano giorno per giorno quello che succede, l’altro giorno in campo ho visto un gruppo di amici pronti a lottare l’uno per l’altro. Non andrà sempre bene, ci capiterà di prendere gol, di sbagliare, ma dobbiamo andare sempre avanti con questa mentalità».

Il gruppo ha perso Cutrone, e potrebbe perdere Gabrielloni. «Patrick ha fatto la sua scelta, io devo solo ringraziarlo per quello che ci ha dato, tutti sappiamo quanto è stato prezioso. Lui ha un desiderio, quello di provare ad andare al Mondiale, ed è giusto che vada dove può avere più spazio per mettersi in mostra. In quanto a “Gabri”, anche lui è giusto che scelga da solo, io vorrei che restasse qui...». E comunica anche la ripartenza di Azon per l’Ipswich, precisando che, «in ogni caso non arriveranno altri attaccanti», Parlando invece di arrivi, il tecnico ribadisce che saranno un difensore centrale e un portiere.

Infine, c’è attesa per la lista ufficiale dei convocati con le varie Nazionali, il lavoro delle prossime due settimane ne sarà inevitabilmente influenzato. «credo che sarà più o meno mezza rosa, sicuramente più dell’anno scorso». Ma avere una squadra forte significa anche questo.

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