Fabregas e Como, la storia di un lieto fine

Le ore decisive di un periodo caldissimo: scena e retroscena

Tutto è bene quel che finisce bene. Cesc Fabregas resta l’allenatore del Como. La sentenza arriva in una giornata che ha portato ancora qualche scossa di assestamento, qualche sfumatura ancora da capire, ma che ha regalato ai tifosi del Como la notizia che tanto attendevano. Dopo un rimbalzo di voci, indiscrezioni, tentativi dell’Inter di portar via l’allenatore al Como, è arrivata la parola fine.

Tramite un comunicato emesso dal presidente Mirwan Suwarso in tarda mattinata: «Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell’Inter - si leggeva -, che lo ha riconosciuto con la cortesia e la chiarezza che ci si aspetta tra club che nutrono reciproco rispetto. Per questo motivo, trattiamo le voci insistenti sul loro interesse per il nostro allenatore come pura fantasia — difficilmente qualcuno insisterebbe dopo una risposta tanto chiara. Soprattutto un club del calibro dell’Inter. Durante tutto questo periodo di speculazioni, il nostro allenatore non ha mai chiesto di andarsene, né ha mai utilizzato l’interesse di altri club per ottenere vantaggi personali o economici. Si è sempre comportato con dignità, sincerità e assoluta professionalità. La sua integrità parla più forte di qualsiasi voce, e siamo orgogliosi di avere una persona del suo spessore alla guida della nostra squadra».

Finale

E poi ha concluso: «Non è successo niente, loro ci hanno chiesto il permesso per trattare e abbiamo detto di no. Fàbregas in panchina anche il prossimo anno? Si, speriamo». Ecco, al «sì speriamo» è corso un brivido dietro la schiena a tutti. Come «Sì, speriamo»? È stato lo stesso Suwarso, in serata, a chiarire. Già perché dopo poche ore dal rientro da Londra, il presidente era alla festa dei Carabinieri, ai giardini a lago, accompagnato dal Dg Francesco Terrazzani. Apparso sorridente, rilassato, per nulla cupo, ha chiarito: «Ma sì, speriamo, è stata una parola che mi è uscita mentre mi intervistavano e io stavo camminando. Tutto tranquillo, ragazzi. Fabregas ha contratto sino al 2028, e resta con noi». E le voci? «Mah, i giornali devono essere riempiti, non so che dire...». Si è scritto che Fabregas abbia allungato sino al 2029. «No, nessun allungamento, tutto come prima». Questo Suwarso, in due puntate.

Tornando al suo comunicato, certo, pur mascherandolo con gentilezza, appare tutto il fastidio per l’insistenza dell’Inter, quando ha detto: «trattiamo le voci insistenti sul loro interesse per il nostro allenatore come pura fantasia — difficilmente qualcuno insisterebbe dopo una risposta tanto chiara. Soprattutto un club del calibro dell’Inter». Come dire: no no no, non si fa.

Contatto

Se Fabregas abbia comunque avuto un contatto con l’Inter, nonostante il veto, non si sa. C’è chi dice che abbia fatto richieste al club nerazzurro sul mercato (squadra da rifondare) ma sono voci da verificare. Certo, ha colpito anche l’immagine di Fabregas sbarcato a Linate sotto le microcamere dei telefonini dei giornalisti. Cesc, cappellino in testa, non ha detto una parola, scortato dall’autista, a chi gli chiedeva «Allenerà ancora il Como», «Ci sono margini perché tu alleni l’Inter?», «Come si fa a dire no all’Inter?». Il suo silenzio è parso ermetico, anche un po’ fuori luogo. Bastava dire: «Resto al Como, ciao a tutti». Silenzio da intendere forse come la volontà di addossare al club il no definitivo. Comunque, presto conosceremo il suo parere. Adesso va a Coverciano per sostenere il corso e avere il patentino Uefa Pro.

Inter

A suggellare la fine del caso, appena dopo il comunicato di Suwarso, c’è stata la secca posizione del dg dell’Inter Beppe Marotta che ha detto: «La trattativa per Fabregas è chiusa». Tra l’altro Marotta e Suwarso avrebbero potuto incontrarsi alla festa dei Carabineri, se il dirigente nerazzurro avesse ripetuto la sua presenza come un anno fa. Era atteso ma non si è fatto vedere. Forse è stato meglio così

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