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Lunedì 03 Marzo 2025
Fabregas: «Per me abbiamo vinto»
Interviste «Vincere non è solo prendere i tre punti, ma anche avere la personalità di venire all’Olimpico a giocarsela»
Como
La mentalità è quella vincente, ed ormai è un concetto risaputo per Cesc Fabregas. Per il tecnico spagnolo è come se all’Olimpico i suoi abbiano strappato tre punti, quando invece tornano sul lago con una sconfitta amara sul groppone.
«Noi dobbiamo sempre avere una mentalità vincente – ha detto Fabregas - per me abbiamo vinto perchè siamo cresciuti in mentalità, abbiamo sofferto quando siamo rimasti in dieci uomini e abbiamo cercato di pareggiare nel momento in cui siamo andati sotto. Vincere non è solo prendere i tre punti, ma anche avere la personalità di venire all’Olimpico a giocarsela, non snaturandosi e conservando le nostre armi. Dobbiamo continuare a lavorare e crederci, questo è quello che chiedo alla squadra: avere coraggio e personalità fino alla fine».
«Faccio i complimenti alla Roma perchè ha vinto ed è la cosa più importante. Però ha avuto delle difficoltà per parte della partita per merito nostro che abbiamo fatto una buona gara, non dimentichiamo che la Roma è una squadra da Europa League. Tante squadre hanno la qualità, ma senza la personalità, la fame ed il coraggio non si va da nessuna parte. Le partite che abbiamo perso nell’ultimo mese e mezzo mi fanno capire che siamo vicini a lottare contro queste squadre “europee”». Qualche dettaglio, però, è mancato al Como, come la gestione delle marcature sul secondo gol. Fabregas spiega che la “colpa” è dovuta anche alla sua squalifica e al fatto che era in tribuna.
«In tribuna si vede meglio il calcio, ma la comunicazione non è uguale infatti sul secondo gol non è stata comunicata bene una marcatura che avremmo dovuto fare. Si impara sempre, potevamo fare meglio su questo. Sono rammaricato perchè c’è stato una piccola incomprensione di comunicazione fra la tribuna e la panchina». E fra i tanti dettagli c’è anche la poca concretezza che per Fabregas è un problema: «Ci sono aspetti sui quali lavorare come la finalizzazione. Creiamo tanto e facciamo pochi gol, questo dobbiamo migliorarlo. Anche sui cartellini ad esempio dobbiamo crescere perchè abbiamo incassato tanti cartellini rossi anche se poi non sempre è per colpa nostra e non è una cosa che dipende da noi. Smolcic, Kempf e Caqueret erano ammoniti, ho provato a prevenire facendo dei cambi però non potevo sostituire Kempf ed è stato sfortunato a beccare il secondo giallo».
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