Gabrielloni va via. Il saluto straziante con i tifosi azzurri

Calcio Questa mattina andrà alla Juve Stabia. In futuro forse un ruolo in società o nello staff. Ieri sera a Sant’Abbondio tra i fumogeni e i cori

como

Ci ha messo tanto a decidere. Tormentato dai dubbi, dai sussulti del cuore, dai ricordi, dalle emozioni. Alla fine ha deciso: Alessandro Gabrielloni andrà in prestito alla Juve Stabia, in serie B. Per tornare protagonista sul campo, per giocarsi un posto da titolare, per riassaporare l’adrenalina del campo. Ma non è stato facile. Soprattutto perché a un certo punto è sceso in campo nientemeno che Cesc Fabregas. Che lo ha pregato di pensarci.Che poi vai a capire se è vero. Qualcosa non torna nella cronologia del fatti, ma è acqua passata. Certo, in teoria avrebbe potuto rimanere.

Vivere questo progetto dall’interno, far pare di un gruppo destinato a scrivere qualcosa di importante nel calcio italiano, poteva essere una bella chance. Ha vinto la voglia di giocare, e non deve sorprendere: se sei uno sportivo hai bisogno della prestazione. Se si fosse accontentato di un ruolo da subalterno, voleva dire che il sacro fuoco si era spento. Certo, con le partenze di Cutrone e Azon, sarebbe stato la terza punta, le possibilità di giocare sarebbero aumentate. Ma chi ci dice che poi Fabregas non si sarebbe inventato un Como senza attaccanti di ruolo? O con Diao o Paz centravanti?

Ieri sera ha fatto una capatina a salutare i Pesi Massimi, che si occupano della cucina alla Fiera Sant’Abbondio. Il suo ingresso è stato accolto da un’ovazione e dall’accensione dei fumogeni. E’ stato circondato da tanti storici tifosi della curva che hanno scherzato e l’hanno pregato di rinunciare all’ultimo momento al trasferimento. E tra risate e gag, c’è anche chi si è messo a piangere. Sulla parete di una delle tende una sua gigantografia mentre esulta dopo un gol.

Stamani andrà via. Dopo aver allungato il contratto. Gabrielloni troverà sempre una porta aperta qui, e non è escluso che poi potrà avere magari un ruolo nello staff tecnico o in quello societario. Per ora resterà qui la statua fatta realizzare da Mirwan Suwarso. Un regalo di commiato.

Se ne va un giocatore che è arrivato in D e a ha accompagnato la cavalcata sino alla serie A. Segnando in ogni categoria e per questo diventato un totem. Mah, forse ci sarà spazio per vedere incrociarsi di nuovo la sua strada con quella del Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA