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Sabato 22 Novembre 2025
I foulard di Meroni: mostra con sorpresa al Museo della seta
Dal 17 dicembre al 26 gennaio una sala dedicata al campione con oggetti e memorabilia.
Como
Torino-Como (lunedì prossimo) è la sua partita. Ed è la settimana giusta per raccontarvi una storia struggente e meravigliosa. Un omaggio, una dedica al campione che, per noi, riassume come nessun altro quella partita: Gigi Meroni. E’ trapelata la notizia, infatti, che dal 17 dicembre al 26 gennaio, il Museo della Seta dedicherà una mostra alla Farfalla Granata (e Azzurra) di via Milano. E come una farfalla (stavolta minuscola) la notizia si è librata in volo proprio a tre giorni dalla partita. Guarda caso. Meroni, che vestì le maglie di Como e Torino (e Genoa). E che morì investito da un’auto la sera di Torino-Sampdoria dell’ottobre 1967.
Presidente della Fondazione Setificio, e dunque anche del Museo della Seta, è Graziano Brenna, grande amico di Gigi e di tutta la famiglia Meroni. L’idea è quella di raccontare Gigi in tute le sue sfaccettature. Ci saranno, ovviamente, cimeli calcistici, maglie e tuta del Mondiale 1966, il Trofeo di miglior giocatore della A dell’anno prima, oggetti che arriveranno dal Museo Grande Torino e dal Museo del Genoa, maglie granata e rossoblù, scarpe. Ma soprattutto, ci saranno espressioni della sua vena artistica, visto che Meroni dipingeva e disegnava vestiti e motivi tessili. Ed è proprio questa la parte che partorirà più sorprese. Intanto, una dettagliata ricerca di Chiara Ghizzoni, curatrice della mostra, ha ricostruito il rapporto di conoscenza che Meroni aveva con i pittori Renato Guttuso e Corrado Cagli, amicizia (se possiamo dire così) che derivava da un approccio professionale alla passione del disegno e della pittura, qualcosa di diverso di un semplice hobby. Lo si capisce anche dal fatto (sempre scoperto da Chiara Ghizzoni) che Gigi aveva esposto una sua opera alla famosa mostra di arazzi di Asti, conosciuta e rinomata. Non basta. L’occasione della mostra permette di ricostruire l’inizio del rapporto di Gigi Meroni con il disegno: infatti il campione andò a lavorare, finite le medie, in uno studio di disegno consigliato da Cavalier Ratti, parente del prete del quartiere. Lì imparò l’arte. Quando Graziano Brenna ha parlato dell’idea di questa mostra, Maria, la sorella di Gigi, ha aperto i suoi armadi e sono uscite cose meravigliose. Tra cui una particolare: un rotolo di disegni che lui aveva realizzato per fare dei foulard. Così Graziano ha avuto l’idea: farli realizzare sul serio. Grazie alla collaborazione della Stamperia di Lipomo, ecco dunque venire alla luce quella che fu un’idea di Gigi Meroni di oltre cinquantanni fa. Verranno esposti al Museo, in questa rassegna che occuperà Sala Penelope.
«E’ stato sorprendente vedere quei disegni - ha detto Brenna , che aveva conosciuto Gigi a San Bartolomeo ed era diventato amico e suo primo tifoso -. Pensare di realizzarli è stato automatico. Siano riusciti anche a ricostruire la sua firma da applicare, visto che sul disegno originale era un po’ frettolosa». Brenna, che conserva la maglia di Gigi della Nazionale (con cui si presentò a Como-Torino dell’anno scorso), ogni volta che parla di Gigi si emoziona: «Non dimenticherò mai il suo esordio con il Napoli al Sinigaglia e io sugli spalti ad applaudire». Tra qualche settimana ci sarà la conferenza stampa di presentazione della mostra, per spiegare dettagli e oggetti esposti. Probabile la presenza di personaggi vicini a Gigi, come Natalino Fossati, Angelo Cereser e magari anche il presidente del Torino Urbano Cairo.
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