Il Como vuole la A (dice Suwarso). Che ne dice il Parma?

La partita Oggi l’anticipo: giocare in casa della prima in classifica significa mettersi subito alla prova nella maniera più dura ma anche più stimolante

Se vogliamo, non c’è modo migliore per ricominciare di questo Parma-Como. Giocare in casa della prima in classifica significa mettersi subito alla prova nella maniera più dura ma anche più stimolante. E se si vuole dimostrare di essere all’altezza delle più forti del campionato, se si vuole ribadire che in fondo anche contro la Cremonese senza un paio di errori si sarebbe potuto ottenere con merito un altro risultato, il calendario ne dà subito l’occasione.

«Sono state due settimane in cui si è lavorato con grande attenzione – esordisce mister Longo nel presentare questa gara -, e siamo contenti di poter affrontare una partita del genere, di fronte a tanto pubblico, con la giusta adrenalina». Subito nel vivo, insomma, di una corsa che viene affrontata con ambizioni sempre più alte. Lo ha detto Mirwan Suwarso in questi giorni: l’idea, o se si preferisce la speranza, è persino quella di provare a puntare addirittura alla promozione diretta. «Giusto puntare in alto, poi gli obiettivi si costruiranno strada facendo», commenta il mister. Come a dire, sperare e provarci è giusto, perché no. Ed è già un bel presupposto, indipendentemente da come andrà. Lo stesso che fa dire a Longo, «andiamo a Parma per vincere. Un pareggio potrebbe essere un buon risultato, in questo caso? Potremmo dirlo soltanto dopo, nel caso. Ma non scendiamo in campo con questo pensiero».

Sarà un Como che subirà necessariamente qualche cambiamento anche rispetto alla partita con la Cremonese: Da Cunha resta a casa influenzato, solo oggi si valuterà se impiegare dall’inizio Ioannou, rientrato dall’impegno con la Nazionale. E poi mancano ancora Iovine, in via di recupero ma non ancora pronto, e Kone, squalificato. La novità è la convocazione di Cerri, «lo porteremo perchè è giusto tornare a fargli respirare l’atmosfera della partita, ci sarà anche se il suo recupero non è ancora completato».

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