In Ticino primo caso di lupo ibrido: «Per metà cane, arriva dall’Italia»

Val Cavargna, secondo gli esperti svizzeri, farebbe parte del cosiddetto “branco della Carvina” . «Questi esemplari potrebbero avere atteggiamenti di confidenza con l’uomo». Subito verifiche

Val cavargna

La notizia è di quelle destinate a far rumore, anche alla luce della percezione del problema. In Canton Ticino è stato accertato il primo caso di “lupo ibrido”, vale a dire un esemplare identificato geneticamente - come rimarcato dal sito della Rsi - come un incrocio tra un lupo ed un cane domestico.

Questo esemplare fa parte del cosiddetto branco della Carvina, per il quale il Cantone ha ora emanato un ordine di abbattimento. Il branco della Carvina è composto secondo quanto accertato dall’Ufficio cantonale della Caccia e della Pesca da tre adulti e da tre cuccioli.

Interpellato su questa prima assoluta a livello ticinese (l’unico precedente ne 2002 ma nel Canton Grigioni) il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali avrebbe affermato che anche i cuccioli «sono da ritenersi ibridi».

Sempre la Rsi ha definito questo esemplare a pieno titolo “50% cane e 50% lupo”, anticipando che il rischio concreto è che «questi esemplari possano avere atteggiamenti piuttosto confidenti con l’uomo». Ipotesi confermata anche dall’etologo Federico Tettamanti. Secondo gli esperti, inoltre, questi animali ibridi arriverebbero dall’Italia. Inevitabile dunque a stretto giro una verifica anche sul branco principale che ormai ha eletto a territorio di caccia la Val Cavargna e la Valle Albano.

Intanto il Governo del Canton Ticino ha deciso, all’interno di un arco temporale che va da settembre sino a gennaio, la regolazione proattiva dei branchi di lupi presenti sul territorio cantonale, basata sulla modifica dell’ordinanza federale sulla caccia entrata in vigore il 1° febbraio 2025. Si tratta di una notizia che riveste un’importanza significativa anche per le dinamiche transfrontaliere, comasche incluse. Al momento saranno regolati i branchi Bedretto, Madom nonchè il branco della Carvina.

Un tema che come anticipato riguarda anche il nostro territorio, chiamato direttamente in causa dal Governo ticinese e dall’Ufficio Caccia cantonale in quanto i lupi nati nell’anno in corso potrebbero trovarsi anche sul versante comasco. Di certo il Ticino dopo un approccio timido al tema degli abbattimenti dei lupi - era stato il Cantone in cui la regolazione dei branchi aveva registrato i risultati di minor impatto - ora ha deciso di cambiare registro. E’ chiaro però che in questo contesto e’ fondamentale instaurare un dialogo diretto con le province di confine in quanto una parte di questi branchi ha eletto stabilmente il nostro territorio come zona di caccia.

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