Kone e Baselli: un lungo stop. Como, centrocampo dimezzato

Per il primo, guai al ginocchio seri (la beffa: era stato operato per averlo adesso). Per il secondo si teme uno strappo, bene che vada ne avrà per un mese.

Non arriveranno belle notizie dall’infermeria, nelle prossime ore. Kone e Baselli sono stati messi ko da due infortuni sicuramente seri, e che li terranno lontano dai campi a lungo. Il guaio di Kone è al ginocchio. I medici sono al lavoro per capire se sono stati interessati i legamenti o/e il menisco.

Oggi se ne saprà di più, ma a giudicare dalla preoccupazione circolata sulle chat dei giocatori, non c’è nulla di buono. Per il giocatore ex Torino si profila un lungo stop e forse anche un intervento chirurgico. In quel caso, stagione finita. Una vera beffa, perché Kone era stato operato di ernia apposta per averlo a disposizione nelle gare decisive. L’ernia di cui soffriva avrebbe potuto anche essere gestita con terapia conservativa, ma poi si era deciso di intervenire chirurgicamente per avere il giocatore al 100% nella serie impegnativa che il calendario propone agli azzurri.

Beffa delle beffe, Kone si è rifatto male proprio all’inizio della serie decisiva. Si è fatto male una prima volta cadendo male dopo un tiro. I sanitari erano intervenuti, sembrava fosse necessaria la sostituzione, invece poi il giocatore era rientrato. Per la verità non sembrava corresse proprio perfettamente forse perché dolorante. Ma a chiudere la faccenda è arrivato un duro contrasto da parte di un avversario (proteste dei tifosi del Como perché il giocatore del Palermo avrebbe dovuto essere ammonito), ed è stato necessario ricorrere alla barella. Era il 47’.

Kone era entrato in campo al posto di Baselli, che era rimasto vittima di un infortunio al 19’. Durante una corsa si era portato la mano al flessore della gamba destra, netto guaio muscolare. Il pianto, le urla di dolore, la disperazione, la necessità di far interventire la barella hanno detto subito della serietà dell’infortunio. Esami approfonditi verranno effettuati oggi, perché prima si deve riassorbire l’ematoma. Si spera in uno stiramento, ma si teme uno strappo. Il mese di stop è il minimo sindacale, ma il rischio che si vada più in là è assai concreto.

Peccato, anche, perché Baselli, dopo un anno e mezzo, finalmente stava cominciando a ingranare e nelle ultime partite si era proposto come regista in mezzo al campo mostrando a tratti la sua classe da calciatore di serie A. Le sostituzioni chieste sempre al 70’, però, facevano intendere che non fosse ancora al 100%, almeno delle energie.

Ora il Como si ritrova con un centrocampo pressoché dimezzato. Su cinque centrali, sono out in due. Restano Bellemo, Abildgaard e Braunoder, il quale fatalmente dovrà accelerare i tempi di apprendistato nel campionato italiano. Bellemo e Abildgaard sono elementi affidabili, ma qui si tratta adesso di dover tirare la carretta. Con tutto quello che si aggiunge in caso di squalifiche (tra l’altro sono in diffida). Per questo non è da escludere che la società possa pensare di ricorrere al mercato degli svincolati. In gennaio aveva inseguito il sampdoriano Verre. Ma è vincolato.

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