
Cronaca / Como città
Mercoledì 09 Luglio 2025
La scuola di via Perti rimarrà aperta: il Comune sconfitto al Tar
Como Prima sentenza sulla vicenda giudiziaria che ha visto contrapposte alcune famiglie e l’amministrazione comunale per il ridimensionamento dell’offerta scolastica
Como
La scuola primaria di via Perti a settembre rimarrà aperta. Il Tar ha accolto il ricorso avanzato lo scorso dicembre dai genitori i cui figli frequentano l’istituto in pieno centro storico, a pochi passi da Palazzo Cernezzi. Le famiglie sono state seguite dagli avvocati Ruggero Tumbiolo e Giovanni Murgia.
Per i giudici, la decisione relativa alla riorganizzazione della rete scolastica del territorio, un piano che prevedeva la chiusura della scuola di via Perti, non poteva essere presa dalla giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese.
La vicenda
I giudici hanno sottolineato che la decisione di chiudere una scuola è «materia di dimensionamento scolastico» su cui la giunta è intervenuta con «un vero e proprio piano di riorganizzazione delle sedi scolastiche, con previsioni, appunto, pianificatorie e programmatiche». Un’attività che per il Tar è «riconducibile alla competenza del consiglio comunale».
All’origine della decisione della giunta ci sono dati e previsioni condivise con il provveditore Giuseppe Bonelli e relative al calo delle nascite in città, che porta le aule scolastiche a essere sempre meno popolate. A questo si aggiungevano anche considerazioni sulla «vetustà di gran parte dei fabbricati destinati a ospitare le scuole». La giunta infatti ha sottolineato l’impatto economico delle ristrutturazioni necessarie che potrebbe essere ridotto con una razionalizzazione delle scuole stesse. Con la sentenza del Tar però la delibera sulla riorganizzazione delle scuole comasche è annullata. Il Comune dunque ora dovrà sottoporre la propria decisione prima al consiglio comunale e poi anche alla Provincia e alla Regione, enti coinvolti nella pianificazione delle reti scolastiche territoriali. Così era stato anche per il piano predisposto dalla giunta che era stato sottoposto al provveditorato e poi approvato in Regione. Con una specifica: la delibera è da considerarsi annullata solo per quanto riguarda il ricorso. Ovvero, per quanto riguarda la scuola elementare Nazario Sauro. Rispetto alle altre scuole per cui invece era stata prevista la chiusura o l’accorpamento, insomma, il destino non cambia e resta valido quanto deciso dalla giunta. Giunta che per il momento non ha commentato la vicenda.
Nel frattempo, dunque, la scuola di via Perti rimarrà aperta. A settembre i bambini che l’hanno frequentata fino a questo momento potranno farvi ritorno, anche perché i genitori non li hanno iscritti in altri istituti, ma hanno atteso speranzosi l’esito del ricorso. Ora le famiglie intendono incontrare il provveditore per chiedere la riapertura eccezionale delle iscrizioni e permettere così anche la formazione di una classe prima.
«È una vittoria della città, delle famiglie, della scuola pubblica e dei diritti dei bambini - commenta Vincenzo Falanga, presidente di Nova Como, associazione che ha guidato sia la partecipazione all’iter giudiziario sia diverse iniziative civiche di sensibilizzazione sul tema - Abbiamo creduto nella forza della partecipazione, della mobilitazione civile e della giustizia. Oggi il Tar riconosce che non si possono prendere decisioni che stravolgono la vita delle persone senza ascoltarle».
Un errore: prerogativa del consiglio
«Abbiamo lottato per mesi contro una chiusura decisa dall’alto, senza confronto, senza ascolto, senza rispetto per chi vive la scuola ogni giorno - aggiunge Teresa Minniti, vice Presidente di Nova Como – La sentenza restituisce dignità alle famiglie, ai bambini, agli insegnanti e a tutti coloro che hanno difeso questo luogo di crescita. È la prova che un’altra politica scolastica è possibile». I giudici hanno deciso di compensare le spese del processo che ha contrapposto un centinaio di famiglie al Comune. Per sostenere i costi del ricorso, l’associazione Nova Como ha lanciato negli scorsi mesi una campagna di raccolta fondi: «Siamo grati a tutti, abbiamo raccolto davvero tanto, più di diecimila euro» spiega infatti il presidente.
Il tema della chiusura della scuola Nazario Sauro era stato portato anche all’attenzione della Regione all’interno di una commissione apposita, grazie all’iniziativa del consigliere regionale comasco per il Pd, Angelo Orsenigo, e con il supporto degli altri politici comaschi al Pirellone. E dalla Regione infatti festeggia anche un altro consigliere, il forzista Sergio Gaddi, che dopo la sentenza del Tar rivendica la propria partecipazione alla raccolta fondi con un evento organizzato per sostenere la battaglia legale «a difesa delle scuole della città contro la violenza ignorante della peggior amministrazione della storia di Como».
«Il termine “incompetenza” , al di là del significato strettamente giuridico, è più che mai azzeccato con riferimento all’attuale giunta perché spiega bene questa collezione di delibere annullate dal giudice amministrativo (Magnolia, Luna Park e ora scuola Sauro di Via Perti)» è invece il commento di Francesco Finizio, referente del Pd per le scuole, e segretario cittadino Daniele Valsecchi. «Proponiamo al sindaco di mettere da parte i contrasti e sedersi ad un tavolo con il mondo della scuola, con i partiti di opposizione e con i sindacati per arrivare a una soluzione condivisa di riorganizzazione delle scuole comasche, anche quelle non oggetto di iniziative giudiziali, alcune delle quali per collocazione, caratteristiche, rispetto delle buone politiche educative non meritano di chiudere».
Un caso simile per gli asili nido
La vicenda è molto simile a quella relativa alla chiusura dell’asilo nido Magnolia di via Passeri. Anche in quel caso, infatti, il Comune era stato sconfitto al Tar da un ricorso delle famiglie i cui figli frequentano il nido. I giudici del tribunale amministrativo regionale avevano sottolineato come la chiusura del Magnolia arrechi «un danno quanto meno in termini di maggior sacrificio e aggravio organizzativo delle famiglie per il raggiungimento del servizio». Anche in quel caso i giudici avevano specificato che la decisione di chiudere il nido costitutiva un’effettiva riorganizzazione dei servizi sul territorio, la cui competenza spetta al consiglio comunale e non alla giunta.
Anche il Magnolia rimarrà aperto a settembre
Per quanto riguarda la delibera sui nidi, il sindaco ha deciso di riscriverla - assegnando questa volta la gestione di tutti i nidi comunali a entri privati del terzo settore - portarla quindi in consiglio, dove è stata approvata (con 9 voti contrari arrivati tutti dai banchi della minoranza). I genitori riuniti nel comitato Como a misura di famiglia hanno quindi deciso lo scorso aprile di presentare un nuovo ricorso su questa delibera e il Tar ha risposto con un’ordinanza che di fatto “congela” la situazione fino alla discussione nel merito della nuova delibera. Il Magnolia, insomma, come via Perti, a settembre nonostante tutto sarà ancora aperto.
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