Manca il piano sicurezza per un pomeriggio in piazza, evento cancellato. La rabbia dei giovani: «Pretesa assurda»

La polemica Il Comune non autorizza l’iniziativa in piazza Verdi organizzata dalle associazioni. «Relazione da 800 euro ma non è servita» - La replica: «Arrivata troppo tardi, sono le regole»

La manifestazione in piazza salta per un ingorgo di adempimenti sulla sicurezza, burocrazia e tempi tecnici, i giovani organizzatori se la prendono con il Comune ma per il sindaco Rapinese le regole devono essere rispettate.

Il pasticcio ha coinvolto “Sinergie”, rete di una dozzina di associazioni giovanili e culturali della città, che aveva organizzato e pubblicizzato per oggi pomeriggio una manifestazione in piazza Verdi. Un momento di incontro, con qualche intrattenimento, un po’ di ping pong e bancarelle. A poche ore dall’inizio dell’evento però lo stop. «Ci è arrivata una comunicazione dal Comune - spiega Sinergie in una nota - che, dopo precedenti rassicurazioni e presa in carico dell’autorità competente, non ci ha autorizzato ad utilizzare piazza Verdi». Il Comune era partner della manifestazione, dunque secondo Sinergie la decisione è «difficilmente giustificabile».

La causa sarebbero «ostacoli tecnici». Quali? Agli organizzatori è stato richiesto un piano per la sicurezza. Una documentazione necessaria secondo gli uffici, senza la quale non è possibile scendere in piazza. «Ma è un documento molto tecnico, serve la firma di un esperto, costa 800 euro - spiega Lucia Villani, referente di Lumilhub, una delle associazioni di Sinergie – È giusto rispettare le regole e garantire la sicurezza, ci mancherebbe. Ma per associazioni come le nostre non è facile rispondere a simili richieste burocratiche. La nostra manifestazione tramite Areu era già stata considerata a basso rischio. E abbiamo al nostro interno un servizio di sicurezza. Così finisce che non si riesce ad organizzare nulla in città. Avevamo concordato una soluzione più semplice con i dirigenti del Comune, ma poi è stata bocciata».

Il Comune partner, eppure...

Dunque giovedì, di corsa, per salvare l’iniziativa gli organizzatori si sono rivolti ad un tecnico ed hanno pagato 800 euro. Ormai però rispetto ai tempi pattuiti era tardi. Quindi niente manifestazione e soldi buttati.

«Non sapevamo che il Comune avesse già riunito una commissione per decidere – dice ancora Villani - a me pare paradossale che il Comune, partner del nostro evento, arrivi a chiedere 800 euro di documento sulla sicurezza ad associazioni giovanili che vogliono soltanto animare il centro di Como».

Di qui la lettera diffusa da Sinergie che parla di «delusione». I giovani invitano comunque oggi ad andare in piazza alle 18, solo per parlare, trovarsi insieme e dialogare. Anche sul futuro della città.

Il sindaco: «Non è un atto politico»

«Ma non è un atto politico, sono solo le regole, valide per tutti – risponde il sindaco Alessandro Rapinese – i dirigenti del Comune hanno dato massima disponibilità a queste associazioni giovanili. I documenti necessari, chiesti per tempo, non sono arrivati entro i termini. Mi spiace. Ma pazienza: rifaremo la manifestazione meglio ancora un altro giorno. Essere partner del Comune non è purtroppo sufficiente. Comprendo il dispiacere, ma le difficoltà burocratiche esistono per tutti».

«Mi spiace, c’è stato un problema di documentazione incompleta - aggiunge l’assessore alle Politiche giovanili Francesca Quagliarini - ma siamo rimasti in contatto e ho proposto loro una nuova data per riproporre l’evento».

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