«Piacere, Addai. Como, ci divertiremo»

Si presenta uno dei nuovi acquisti: «Mi piace saltare l’uomo»

È il giocatore che più ha colpito i tifosi alla Como Cup. Alla prima apparizione di Jayden Addai qualcuno ha detto: disordinato come Ikoné. Ma già alla seconda si è corretto il tiro: sprint, sterzate, tiri, dribbling. E allora si è capito perché il Como non solo lo ha voluto, ma per lui ha sacrificato uno come Strefezza.

Raccontaci del tuo trasferimento al Como, è stata una sorpresa o te lo aspettavi?

In realtà non ne sapevo molto, ero completamente concentrato sull’AZ. Pensavo che avrei iniziato la prossima stagione lì, poi un giorno il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto che il Como mi voleva. È stata una scelta difficile, ma ho deciso di venire qui.

Perché hai scelto il Como?

Mi hanno convinto perché ho capito subito che qui sarei potuto diventare il giocatore che voglio essere, un giocatore di alto livello. Sono venuto qui per far parte di questo grande progetto e, spero, per fare un passo avanti, dimostrare al mondo le mie qualità e quelle del Como al mondo.

Che tipo di giocatore sei in campo?

Sono un dribblatore, sono esplosivo in velocità e sì, cerco la conclusione. Queste sono le mie qualità, lavoro sodo per la squadra ogni secondo in campo. Questo è quello che sono.

Un giocatore a cui ti ispiri?

Cristiano Ronaldo.

Nella tua posizione?

Mahrez, mi piace tutto quello che fa e vorrei avere le sue stesse giocate. Diciamo che io mi affido più alla velocità e ad altre cose, ma vorrei avere il suo tocco e le sue abilità e mi alleno per questo.

Come ti trovi con i tuoi compagni di squadra e lo staff?

Va tutto alla grande, sono una persona indipendente, quindi non ho bisogno di stare sempre con qualcuno, ma quando sono in gruppo mi trovo bene con tutti i compagni e con lo staff, mi hanno accolto bene, quindi è tutto fantastico.

Cosa ne pensi del gioco di Fabregas?

Mi piace perché per me è un po’ diverso dall’AZ, facciamo molte altre cose con il pressing e il modo di giocare in generale. Ho giocato 10 anni per l’AZ e per 10 anni ho giocato in un certo modo mentre ora sto facendo qualcosa di diverso. Sto imparando e voglio continuare a migliorare

Pensi che Como sia il posto giusto per migliorare?

Sì, penso di sì, penso che sia il posto giusto. Voglio mettermi in mostra e far vedere il Como sul grande palcoscenico.

Quanto sapevi del Como prima di arrivare?

Non proprio molto se devo essere sincero, mi piacerà scoprirla giorno dopo giorno.

Cosa ne pensi del calcio italiano?

Da piccolo guardavo il Milan, la Juventus e l’Inter, ma poi crescendo ho smesso di seguire la Serie A assiduamente. Quando ho sentito parlare del Como, però, ho guardato 45-50 partite prima di decidere cosa fare.

Quali sono le differenze tra la Serie A e il calcio olandese?

Penso che in Serie A la maggior parte delle squadre di bassa classifica giochino con molti difensori, mentre nei Paesi Bassi si gioca un calcio più offensivo. Credo che questa sia la differenza più grande, ma penso che quello italiano sia anche uno dei campionati più belli perché ci sono molte squadre forti. Non capita spesso di vedere così tante squadre di alto livello in un unico campionato, probabilmente solo in Serie A e nella Liga.

Dove pensi possa arrivare il Como quest’anno?

Penso che abbiamo una squadra davvero forte, ma ci sono tante squadre competitive. Tuttavia, con il gioco possiamo diventare una bella realtà della Serie A. Non so dove arriveremo in classifica, ma dobbiamo migliorare e lavorare sodo per arrivare il più in alto possibile.

Hai qualche hobby?

Gioco molto alla PlayStation e in Olanda esco con i miei amici che vivono lì, qui di solito esco con la mia ragazza o mio nipote, ma forse più avanti uscirò con i miei compagni di squadra.

Hai visto altre città in Italia?

Sono stato solo a Milano e Como. In questo periodo c’è molta gente.

Come ti descriveresti fuori dal campo?

Mi piace ridere, ma sono anche sono molto serio e concentrato sui miei obiettivi. Mi piace anche aiutare le persone, scherzare con i miei compagni di squadra e divertirmi.

Perché hai scelto il numero 42?

Ho scelto il 42 perché il primo posto in cui ho vissuto quando ero in Olanda aveva il codice postale 4042, quindi ogni volta che tornavo a casa vedevo quel numero. Mi piace anche il 22, ma il 42 è più il mio numero.

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