
Cronaca / Como città
Martedì 22 Aprile 2025
«Poveri e giovani i suoi temi centrali, ma Como è restia a farsi avanti»
Realtà cattoliche I rappresentanti di Caritas, Acli e Azione Cattolica sulle sfide (anche) per Como. Breda: «Occhio profetico». Consonno: «Vide i poveri invisibili». Ronconi: «Con lui “Chiesa in uscita”»
Como
I cattolici comaschi tornano alle encicliche e alle riflessioni di papa Francesco in queste ore di smarrimento dopo la sua morte. Non è un caso che le parole che scelgono per rievocare il percorso tracciato da Bergoglio in questi anni di pontificato siano le stesse: povertà, sinodalità e giovani. Sono le tre vie delle tante tracciate da Bergoglio che le voci comasche di Caritas, Acli e Azione Cattolica trovano più adatte per esortare la città e il territorio a camminare, seguendo i suoi passi.
Dalla parte degli ultimi
«In mensa, all’inizio di quest’anno, abbiamo avuto picchi di frequenza molto significativi rispetto al 2024 e al 2023», racconta Rossano Breda, direttore di Caritas Como, per evidenziare l’attualità dell’attenzione che papa Francesco ha dedicato ai più fragili nel corso del suo pontificato. E parlando delle “battaglie” del pontefice argentino Breda usa l’espressione «occhio profetico». «Le analisi Istat e il dossier di Caritas ci dicono di un aumento della povertà estrema nei giovani e nelle famiglie e nell’Evangelii Gaudium il Papa ha messo in chiaro il quadro di questa nostra società che genera scarti. Anche l’Oxfam ha recentemente sottolineato come la disparità tra i ricchissimi e quelli che invece entrano nel mondo della povertà si stia allargando sempre di più». A Como, poi, si è fatto di estrema attualità un altro tema caro a Bergoglio, ovvero quello del lavoro povero.
«Povertà invisibili» in città
Una problematica evocata anche dal discorso alla città del cardinale Oscar Cantoni, lo scorso 31 agosto in occasione di Sant’Abbondio, patrono cittadino. Cantoni parlando dei lavoratori comaschi, in particolare quelli del settore turistico, li descrisse come «sottoposti a ritmi eccessivi, così come a stipendi poco sostenibili per la vita personale e famigliare». Per Marina Consonno, presidente delle Acli cittadine, papa Francesco su queste problematiche aveva puntato coraggiosamente il dito: «Con l’enciclica Laudato Si’ e con la Fratelli Tutti ci ha lasciato eredità molto pesanti che non siamo ancora stati in grado di applicare - spiega Consonno - Ha parlato molto di quei poveri invisibili con un reddito troppo basso per vivere. Como è molto restia e affaticata nell’affrontare questi temi con una visione d’insieme e una risposta puntuale. Su questo si dovrà lavorare, anche con l’aiuto del nostro vescovo che porta questa importante eredità».
E su quelle parole vive di papa Francesco da rendere attuali oggi più che mai torna anche il presidente di Azione Cattolica Como, Franco Ronconi: «Penso al tema della fratellanza tra i popoli, così minacciata oggi. Oppure alla cura della casa comune e al concetto di sostenibilità integrata, che anche qui sui nostri territori è messo in discussione. Ma soprattutto all’idea che papa Francesco aveva di una “Chiesa in uscita”». Ovvero missionaria, aperta al mondo, come dimostrano le scelte di Bergoglio nella creazione di cardinali, tanto da arrivare a costituire per la prima volta un conclave composto per la maggioranza da cardinali che provengono da paesi fuori dall’Europa. «Abbiamo fatto nostra a parole quest’idea di Chiesa, ma ora bisogna farla nostra nei fatti concreti - riprende Ronconi - Ad aprile 2024, quando lo abbiamo incontrato con la delegazione dell’Azione cattolica nazionale in San Pietro ci ha invitati ad avere la “cultura dell’abbraccio”. Che è anche alla base di quella strada della sinodalità che la Chiesa di Como ha iniziato a intraprendere».
«Conquistava i giovani»
Un altro dei temi che erano cari a papa Francesco era proprio al sinodalità, ovvero una Chiesa fatta di comunità e non di gerarchie. Una Chiesa dove, prima di prendere decisioni, è richiesto un confronto costante. «Su questo punto la nostra diocesi ha la fortuna di avere il cardinale Oscar Cantoni, che da sempre vuole investire sulla sinodalità», sottolinea Breda.
E poi l’attenzione dei cattolici comaschi va ai giovani, quei giovani che papa Francesco amava e cui ha parlato riunendoli da tutte le parti del mondo in quattro giornate mondiali della gioventù, a Rio de Janeiro, Cracovia, Panama e Lisbona. «Qui a Como siamo una Chiesa di Francesco ed è anche per questo che porteremo 25 giovani in Bosnia, Egitto e Calabria, quest’estate per dei campi di volontariato», annuncia Breda. «I giovani lo hanno molto amato e sentito vicino perché hanno colto il suo coraggio nel rinnovare la Chiesa», evidenza invece Ronconi. «Ma poi - conclude - c’è una cosa di papa Francesco che spesso non viene citata e invece conta moltissimo: la sua fede incrollabile. La sua ultima enciclica parla proprio dell’amore indissolubile di Dio per noi e del nostro amore che altro non è se non un tentativo di corrispondere il Suo».
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