

S’aggira in Europa, ma più ancora in Italia, lo spettro della recessione. La nostra economia era già ferma prima della pandemia. Ora abbiamo solo l’incertezza su quanto arretreremo: l’8%, come ipotizza il governo, o molto di più? Non c’è quindi da perdere tempo nel metter mano a interventi capaci di far invertire la tendenza.
Per dare l’idea delle proporzioni del baratro in cui siamo sprofondati si ricorre in genere alla metafora della guerra. Il richiamo a quegli anni terribili è certo efficace, ma può risultare fuorviante. Il nemico d’oggi è subdolo, s’insinua in modo invisibile. Anomala è la guerra, anomala sarà anche la ricostruzione. Dovremo metterla in atto mentre il nemico continua ad aggirarsi tra noi, nelle nostre strade, nelle nostre case.
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