Sempre più turisti e la città non regge più. Pochi bus e battelli, in tanti restano a piedi

Il caso Anche ieri un assalto dei visitatori al centro. Mancano posti per i pullman privati, oltre ai taxi. Code infinite ai pontili e per salire sulla funicolare

Numeri da primato per il turismo in città, ma servizi e collegamenti lasciano a desiderare. A sentire gli albergatori e gli operatori turistici, in attesa dei numeri ufficiali sugli arrivi, il 2023 già dalla prima parte dell’anno annuncia il record storico di visitatori a Como e sul lago. Quel che in molti temono è che la nostra città non sia capace di accogliere al meglio questa massa di turisti. Le associazioni di categoria puntano il dito anzitutto contro i trasporti. E in effetti i problemi non mancano.

Non ci sono corse a sufficienza per far salire a bordo dei battelli i visitatori giunti da tutto il mondo. La bigliettazione online non è mai davvero partita, il servizio rischierebbe di andare in overbooking per mesi. E così davanti a piazza Cavour si formano code chilometriche, con il rischio al rientro dalla gita sul lago di non avere modo di tornare indietro. Davanti al molo numero 4 a marzo sono comparse delle macchinette automatiche per fare il biglietto in autonomia, ma non sono ancora entrate in funzione. In generale con i mezzi di trasporto la sera bisogna rincasare presto. L’ultimo battello che dal lago torna in città con il nuovo orario estivo arriva alle 20.41, durante i festivi alle 21.18. Navigazione ha cercato di coprire una fascia più serale, certo chi esce a cena deve fare in fretta.

Quanto ai taxi, è un terno al lotto trovarne uno disponibile. Le licenze in città sono per numeri le stesse che erano attive nel dopoguerra.

Il nodo degli spazi

Capitolo bus? Per mancanza di autisti Asf è spesso in difficoltà, basti provare a prendere il C30 per Bellagio, con pochi posti è sempre affollato. Da metà giugno l’azienda dei trasporti dovrebbe potenziare la linea, linea che a causa dei lavori sul lungo lago ferma alla stazione di piazza Matteotti dove per settimane non c’era nemmeno mezzo cartello. Certo sarebbe comodo per i turisti poter comprare i biglietti a bordo, senza sovrapprezzo, pagando con la carta di credito e non con le monete. Quanto ai pullman privati, sono spesso costretti a girare mezza città per cercare un parcheggio dove fermarsi a far scendere o salite i visitatori.

Rivoluzionata piazza Roma (dove comunque i posti per i residenti continuano a essere usati da turisti stranieri rischiando la multa, è accaduto anche ieri), nuovi stalli in viale Innocenzo sono stati destinati al carico-scarico dei turisti, ma nella zona dello stadio continua a regnare il caos e in via Regina per un piccolo cantiere mancano da mesi le strisce.

Tanti i disagi

A proposito di coda, è immancabile quella davanti alla funicolare, bisogna spendere intere mezz’ore per raggiungere le carrozze. Insomma, i turisti sono tantissimi e la rete su gomma, ferro o acqua che sia non basta per tutti.

Il gran numero di presenze crea problemi anche sul lungolago, dove i pedoni si ammassano e non è semplice la coabitazione con le auto in transito. E a proposito di auto, tutto esaurito nel pomeriggio negli autosili Valduce, ex zoo e via Auguadri, mentre era mezzo vuoto il Valmulini.

Ieri, infine, è stata segnalata l’assenza di cartelli che indichino come passare da Villa Olmo a Villa del Grumello, per percorrere il cosiddetto Chilometro della conoscenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA