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Tessile Taborelli: «Riscontro positivo a luglio per arredamento e abbigliamento nonostante i dazi»
Como
Primi segnali di ripresa per il comparto tessile serico. Nonostante una visibilità sugli ordini ancora molto breve e le incertezze dei mercati, la seta sembra stia invertendo quella sequenza negativa che ha caratterizzato le ultime stagioni.
È infatti positiva la tendenza nel primo trimestre dell’anno e, dopo tanti trimestri in rosso, gli ordini tornano a essere leggermente favorevoli con un +1%, nonostante, complessivamente, il trimestre tra gennaio e marzo del 2025 si sia chiuso con una ulteriore riduzione del fatturato per la tessitura serica italiana. In base ai dati raccolti grazie all’indagine congiunturale svolta da Confindustria Moda, in collaborazione con Confindustria Como, si è verificata una diminuzione pari al -7,4%. È l’ottavo trimestre consecutivo in negativo, nel raffronto con il corrispondente periodo del 2024.
Tuttavia «sì, un timido segnale di ripresa è stato intercettato ed è un dato oggettivo – conferma Andrea Taborelli, amministratore delegato della Tessitura Serica A.M. Taborelli – questo nonostante perduri una grande incertezza sui mercati internazionali e nonostante i dazi posti dall’amministrazione Usa».
Ma è importante valorizzare un cambio di passo perché le aziende del tessile continuano a investire in tecnologia, innovazione, sostenibilità e formazione, ma hanno ancora difficoltà a trovare il personale specializzato di cui necessitano per dare continuità alle produzioni. In particolare questo è un momento di transizione generazionale: gran parte dei tecnici e degli operatori più esperti sono prossimi al termine del loro percorso professionale ed è urgente un passaggio di testimone per non perdere quelle competenze ed esperienze accumulate nel tempo e che contribuiscono, come elemento costitutivo, alla qualità serica del distretto.
«A luglio abbiamo avuto un riscontro positivo in termini di raccolta ordini, migliore rispetto a luglio dello scorso anno – prosegue Andrea Taborelli - inoltre la provenienza degli ordini è stata generalizzata sia in termini di clientela sia per la tipologia di articolo e hanno riguardato sia l’arredamento che l’abbigliamento».
È presto per confermare un’inversione di tendenza già consolidata, soprattutto perché il tema dei dazi e la discontinuità politica che segna questi anni non ha ancora trovato una stabilità che possa dare ai mercati quella visibilità sul medio e lungo periodo di cui hanno bisogno. Ed è anche per questo se, in termini quantitativi, il trimestre iniziale del 2025 ha fatto registrare una contrazione pari al -18,5%. Il mercato nazionale ha ceduto il -6,6%, le esportazioni sono diminuite del -7,8%. In particolare le esportazioni hanno registrato un dato peggiore (-8,8%) rispetto alle vendite sul territorio domestico (-2,8%). Infine, a perdere sono soprattutto le fibre naturali (-8,5%).
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