
Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 07 Settembre 2025
«Stop bombing Gaza»: una maglietta
per aiutare chi soffre
Cantù L’iniziativa di un gruppo solidale con il popolo palestinese: «Sentivamo l’esigenzadi fare qualcosa»
Cantù
Di fronte alla catastrofe umanitaria che schianta il popolo palestinese hanno deciso di non chiudere gli occhi, di non restare in silenzio; hanno scelto di dare nomi e volti a quell’umanità affamata e disperata, di aiutare il maggior numero di persone possibile.
È nato così il gruppo Cantù per Gaza, che promuove raccolte fondi per sostenere progetti umanitari e aiutare famiglie a mettersi in salvo. E che nelle prossime settimane organizzerà una serie di appuntamenti per farsi conoscere e soprattutto far conoscere quel che sta accadendo e come è possibile fare la propria parte. Perché ogni aiuto conta.
Il gruppo, spiega Jlenia Di Noia, è nato in maniera spontanea, da amici, dagli ambienti del circolo Arci Terra e Libertà e di quello di Mirabello, come risposta concreta alle immagini di morte e distruzione che incessantemente arrivano dalla Striscia: «Sentivamo l’esigenza di fare qualcosa. Ci siamo confrontati e ci siamo chiesti cosa potessimo fare. Alla “No Stop Volley” che viene organizzata da anni all’oratorio di San Paolo abbiamo deciso di indossare una maglietta con la scritta “Stop bombing Gaza”, per dare un segnale forte. Tante persone che l’hanno vista ci hanno detto che l’avrebbero voluta, così abbiamo deciso di iniziare a realizzarle e venderle. Siamo già alla quarta donazione, grazie al ricavato».
In questi mesi sono stati individuati due progetti che continuano ad essere attivi a Gaza, nonostante i continui bombardamenti e l’emergenza umanitaria che colpisce gli operatori stessi. Si tratta del Progetto Rifqa, che supporta e sostiene i Gazawi attraverso raccolte fondi, distribuzione di generi alimentari e di conforto. E poi Emergenza Gaza, che si occupa di portare avanti progetti di supporto umanitario all’interno della Striscia, con la distribuzione di cibo e acqua potabile e l’assistenza sanitaria con una tenda clinica.
La gran parte dei fondi raccolti è destinata a loro, perché sono in grado di raggiungere ed aiutare un numero considerevole di persone e famiglie. Una parte minore viene invece divisa fra tre famiglie, la cui quotidianità aiuta a comprendere l’orrore quotidiano di quanto sta accadendo.
Ci sono Yousef, Lina e Karim, che inviavano messaggi vocali nei quali si sentivano cadere i missili e sono sfuggiti a un massacro per strada: «Con uno sforzo collettivo di condivisioni e donazioni - dice Jlenia Di Noia - siamo riusciti a tirarli fuori appena in tempo».
C’è Mahmoud con la sua famiglia, con un fratello disabile, «è uno dei volontari di Rifqa e sta cercando di uscire da Gaza City». E poi Doaa con i suoi due bimbi Jihan e Mahmoud: ha solo 24 anni, il marito è disperso e ha le maggiori difficoltà a racimolare il denaro necessario per uscire da Gaza.
È possibile contribuire ordinando una maglietta “Stop bombing Gaza” alla libreria La Speranza di Vighizzolo o allo Spazio Libri La Cornice, oppure al San Rock Cafè e alla Tipografia Viganò Edoardo e Figli. Tutte le informazioni, anche per effettuare donazioni dirette, sulla pagina Instagram Cantù per Gaza.
Il gruppo sarà presente dall’11 al 14 settembre alla Festa Pop al parco comunale Castello di Ariberto a Capiago Intimiano, dove il 14 alle 16 interverrà Serena Baldini di Vento di Terra. Il 27 settembre dalle 16 all’Arci Terra e Libertà di via Ettore Brambilla interverranno Martina Marchiò, responsabile di Medici senza frontiere nella Striscia, mentre Mohammed Almajdalawi, Eleonora Moro e Matteo Romano presenteranno il progetto “Emergenza Gaza”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA