Che spettacolo lo sport. Gli atleti sul palco del Sociale

Serata La nuova stagione teatrale si intitola “Fairplay” ed è stata inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026

Como

“L’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”, cantava Lucio Dalla. E lo sanno bene le campionesse e i campioni che si sono raccolti ieri sera sul palco del Teatro Sociale, ospiti di Edoardo Ceriani e Niki D’Angelo, rispettivamente presidenti delle rappresentanze comasche di Panathlon e Coni, per un evento davvero speciale. Innanzitutto occorre spiegare cosa ci facevano personaggi come Giorgio Rocca, uno dei più grandi campioni nella storia dello sci alpino italiano, o il giovane Gioele Adeola Taiwo, pallavolista medaglia d’argento ai mondiali Under 21 2025, o le campionesse comasche Federica Stefanelli, nuotatrice artistica, e Laura Vernizzi, ginnasta, o la ventisettenne vogatrice Elisa Mondelli fino a Jennifer Isacco che scivola velocissima in bob. Perché degli sportivi nel luogo della lirica, della prosa, della danza? Perché la nuova stagione teatrale si intitola “Fairplay” ed è stata inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Idea della vicepresidente Barbara Minghetti – donna di teatro, ma anche sportiva e appassionata di sport, come il presidente, Dominique Meyer, già sovrintendente della Scala di Milano. È stata lei a fare gli onori di casa assieme a Domenico De Maio, “education and culture director” di Fondazione Milano Cortina 2026. “La normalità del campione” è quella che queste donne e questi uomini eccezionali vivono tutti i giorni, sul campo di gioco, ma anche nel quotidiano, che si tratti di giocare per una squadra di serie A come il Como 1907, rappresentato dall’ex Alessio Iovine e dal portiere Mauro Vigorito, ma anche cercare il gol dall’altra metà del cielo, come Nadine Nischler di Como Women. Per il basket ecco il coach Nicola Brienza e capitan Riccardo Moraschini per Acqua S. Bernardo Cantù. E c’è chi ha fatto dello sport non solo un mestiere, certo impegnativo, anche duro, ma anche capace di donare grandi soddisfazioni che vanno al di là dell’eventuale vittoria. Ecco Adolfo Damian Berdun di Unipol Briantea84 Cantù, perché a canestro si può andare anche in carrozzina, o Daniele Cassoli, non solo campione di sci nautico, ma anche ambasciatore paralimpico, perché per loro non si tratta solo di segnare o di totalizzare un bel punteggio: dimostrano a tutti, al mondo che li guarda, ma anche a loro stessi, che la disabilità è, mai come in questo caso, doppia abilità, che va anche oltre “La normalità del campione”, per diventare quotidianamente eccezionali.

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