Ali, stop a Brescia per infortunio

Gara L’albatese nei 100 metri del Grand Prix di Brescia ha chiuso all’ottavo posto ma poi si è accasciato

Como

Un’altra serata da dimenticare per Chituru Ali. L’albatese nei 100 metri del Grand Prix di Brescia ha chiuso all’ottavo posto con il tempo di 10”95 che, per ironia della sorte, è il primato stagionale. Ma a preoccupare non è il cronometro ma la situazione fisica dello sprinter comasco che anche ieri sera sulla pista del centro sportivo Gabre Gabric si è rialzato prima della linea del traguardo e poi si è accasciato al suolo. I guai muscolari che lo hanno costretto a saltare gli ultimi due mesi (non ha più gareggiato dopo il Golden Gala a Roma) evidentemente non sono ancora risolti.

Una situazione che sta scoraggiando il portacolori delle Fiamme Gialle che, subito attorniato dal personale sanitario, aveva il volto molto preoccupato e decisamente triste. Il tanto atteso rientro non ha avuto l’esito che tutti speravano con Ali che purtroppo deve lottare, come sempre nella sua giovane carriera, contro le avversità fisiche. La gara si preannunciava interessante con l’albatese che occupava la corsia numero quattro, al fianco del grande favorito Letsile Tebogo. Lo sprinter del Botswana, campione dei 200 metri a Parigi 2024, però non riusciva ad imporsi e veniva battuto in volata dal canadese Jerome Blake. Il cronometro non era esplosivo con il primo che si accontentava di un 10”06 e il secondo di un 10”07. La gara di Ali invece era tutta in salita. Dopo una ventina di metri era già staccato, in maniera irrimediabile da Tebogo e da Blake. Ma, come detto, a preoccupare non era la prestazione cronometrica, ma la dinamica degli ultimi metri con il comasco che tagliava la linea del traguardo, zoppicando vistosamente. Nei prossimi giorni sarà inquadrata meglio l’entità dell’infortunio e si capirà anche se questa maledetta stagione rischia di diventare come quella del 2023, costellata di stop e di riprese. Ali ha affrontato la gara di Brescia, per scoprire, come ha detto in fase di presentazione, «a che punto sono con il nuovo lavoro che abbiamo impostato con John Smith a Los Angeles». Ovviamente non ha avuto una risposta positiva. E non è nemmeno riuscito, per via della cattiva sorte, ad ottenere l’obiettivo minimo che si era prefissato: « fare la gara e finirla con la convinzione di avere fatto tutto con una buona esecuzione». Adesso è tutto buio, ma con il passare del tempo la luce ritornerà e rivedremo la “freccia di Albate”.

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