Immenso Ali, grazie lo stesso. La finale mondiale è già storia

Atletica L’ottavo posto nei 60 è anche colpa dei crampi. Ma il 6”53 in semifinale non si cancella

Finale dei 60 piani al Campionato mondiale con l’ottavo posto (condizionato dai crampi); nuovo personale portato a uno stratosferico 6”53; miglior tempo di reazione in semifinale tra gli otto finalisti. Chituru Ali ha la possibilità di vedere la parte più che positiva della partecipazione agli iridati al coperto di Glasgow.

L’albatese (24 anni), che in un primo momento aveva deciso di rinunciare al Mondiale per concentrarsi sulla stagione all’aperto, invece è amareggiato per com’è andata la finale, quando ha dovuto rialzarsi dopo una ventina di metri, chiudendo con l’ottavo posto.

L’uomo jet comasco si è accomodato al blocco di partenza, ma poi ha alzato bandiera bianca. Tre gare in poche ore evidentemente non sono ancora nel suo bagaglio. Ma quella di Glasgow è un’eccezione:agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi (due obiettivi che, a giusta ragione, può mettere in preventivo), i 100 metri saranno spalmati su due giorni.

«In finale appena ho sentito il bicipite tirare non ho forzato - ha spiegato Ali -. Sono un po’ amareggiato perché si poteva limare ancora qualcosina al tempo».

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