
Atletica / Como città
Giovedì 17 Luglio 2025
La terribile Badwater: «Facevo le tabelline per non sentire la fatica»
Impresa Maria Pinto, la presidente dell’Aries Como, ha concluso la fatica con il tempo di 42h09’52”
Como
La Badwater 135 non è una ultratrail come le altre. Per portarla a termine oltre a percorrere 135 miglia (217 km), in massima parte nel deserto nella Valle della Morte, in California e superare tre catene montuose per un dislivello di 4.450 metri, bisogna anche sopportare temperature che di giorno sfiorano i 50 gradi. La partecipazione poi non è per tutti, ma solo per 100 fortunati che hanno meritato il pass grazie ai risultati ottenuti, nelle ultime due stagioni, nelle più importanti ultratrail. Tra questi c’è anche Maria Pinto. La presidente dell’Aries Como ha concluso la fatica con il tempo di 42h09’52”. «Il percorso è spettacolare e di notte un cielo stellato mi ha fatto compagnia e mi ha tolto il fiato -spiega -. Anche se la seconda notte è stata davvero difficile con i tanti chilometri sulle spalle e il sonno in arretrato, accumulato. Mi sono concessa dei micro-sonni di 5/6 minuti che sono stati un toccasana. Ovviamente ho sofferto il caldo estremo,che ho superato bevendo litri di acqua e ghiaccio (che si poteva acquistare solo in alcuni punti) a volontà». Pinto poi ha un’arma segreta che ha tirato fuori anche in California, nei momenti più duri, quando il dire basta è ad un passo. «Quando mi accorgo che sto per perdere la lucidità, inizio a dire le tabelline, dall’uno al dieci e viceversa -confida la comasca -. E poi ho un altro trucco: immagino il momento in cui taglio il traguardo e porto a termine un’altra impresa. Sono due accorgimenti che, ovviamente per me, funzionano». In queste gare massacranti l’importante è arrivare sino in fondo. La vera medaglia è la soddisfazione di aver superato un’altra asticella. «E la consapevolezza di aver compiuto un’impresa incredibile -conclude Pinto -. Preparata in maniera scrupolosa, con gli allenamenti e pure tante saune per abituarmi alle altissime temperature. Per la prima volta sono davvero orgogliosa di me».
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