
(Foto di Gorini)
I provvedimenti dopo gara quattro hanno indispettito l’ambiente
Playoff, il clima si surriscalda nei palazzetti. Ne sa qualcosa Cantù, che ha perso per quindici giorni, per inibizione, il team manager Diego Fumagalli. Una squalifica fino al 2 giugno che ha certamente indispettito il club. Queste le motivazioni contenute nel comunicato del giudice sportivo: «inibito per la mancata individuazione del responsabile del danno provocato alla porta dello spogliatoio degli arbitri, nell'intervallo tra il secondo ed il terzo periodo».
Oltre il danno, la beffa perché che probabilmente ha fatto trasalire non solo la dirigenza di Cantù è stata l’ammenda di 917 euro, tutto sommato contenuta e senza ulteriori effetti, comminata alla Fortitudo mentre a Bologna «per offese, collettive e sporadiche, nei confronti di tesserati avversari e per lancio di una bottiglia d'acqua verso la panchina ospite».
Al PalaDozza, sabato c’era tensione. I tifosi della Fortitudo, nell’area antistante alla panchina della squadra brianzola, hanno bersagliato la rappresentanza canturina con offese e lancio di oggetti. Il lancio della bottiglia d’acqua caduta verso la panchina ospite avrebbe potuto creare più danni della mancata individuazione del responsabile del danno provocato alla porta dello spogliatoio degli arbitri.
Ma anche altrove l’atmosfera è stata pesante: multa di 2.500 euro per Forlì («per offese e minacce, collettive e frequenti, nei confronti degli arbitri e di due atleti avversari ben individuati»), mentre nei playout 750 euro di multa e squalifica del campo per un turno ai danni di Livorno.
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