( foto cusa)
Basket I ragazzi di Brienza subito in campo domenica per una sfida complessa ma tutto sommato abbordabile. Contro i campani serve chiudere al meglio il 2025
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Dopo Milano, per Cantù arriva la trasferta a Napoli. Da una grande città a un’altra, sebbene le due squadre siano molto diverse. Napoli, dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno – e un bel contributo lo diede il neocanturino Erick Green -, quest’anno pur senza boati clamorosi, occupa l’ottava posizione, l’ultima disponibile per la zona playoff. È a 10 punti, soli 4 in più di Cantù, ed è alla pari con Cremona e Trento. L’ottavo posto provvisorio è frutto delle vittorie contro le due dirette concorrenti, ma il cammino è stato molto altalenante, con una netta alternanza tra vittorie e sconfitte, con un saldo che parla di 5 vittorie e 7 sconfitte. A riprova dell’equilibrio che regna nella parte medio-bassa della classifica e che non ha ancora portato alla definizione di gerarchie chiare.
Come Cantù, anche Napoli ha perso a Venezia. In Laguna, anche la squadra di coach Alessandro Magro ha perso subendo oltre 100 punti (106-96), ma dopo averne segnati 102 a Cremona in casa nel turno precedente.
Sulla carta, un test complicato per Cantù ma anche abbordabile. Una sfida, quella che si disputerà domenica 28 alle 18.30 all’Alcott Arena di Napoli – designati gli arbitri Edoardo Gonella di Genova, Sergio Noce di Latina e Gian Lorenzo Miniati di Firenze – che metterà alla prova di fuoco Cantù contro una squadra forte, ma non certo una superpotenza.
Non poteva forse esserci un test migliore per capire al volo se i progressi registrati in tante situazioni, apprezzati nella sconfitta contro Milano, troveranno conferme. Perché, come hanno detto gli stessi protagonisti canturini nel post partita e vari addetti ai lavori, un conto è trovare motivazioni contro Milano, in casa, un altro contro avversarie di media caratura.
Cantù potrà contare su un Green meglio inserito nel contesto e negli schemi, dopo aver lasciato una buona impressione. L’americano ha la stoffa del leader: ha toccato sbagliato pochi palloni, ma non ne ha sbagliati ben pochi. E ha capito quanto sia prezioso servire un giocatore come Ballo.
Ma, a questo punto, motivazioni Cantù dovrebbe averne a milioni. Primo, perché la situazione comincia a farsi un po’ cupa a livello di classifica: Treviso è a -2, Reggio Emilia ha agganciato Cantù a quota 6. Ma, a portata, c’è anche la possibilità di tirarsi su, in una zona di maggiore tranquillità, sempre tenendo come esempio Napoli, ottava a 10 punti.
Contro i campani, si chiuderà il 2025 di Cantù, ma non il girone di andata. Perché, nel 2026, senza pause - il 4 in casa e l’11 in trasferta - Cantù se la vedrà contro Tortona e Trieste. Non certo un finale di andata comodo per la squadra di coach Brienza, prima dell’inizio di un ritorno – asimmetrico – che comincerà contro la capolista Brescia.
Meglio non pensarci troppo e cercare di invertire subito la rotta.
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