Calcio: per il Como
la sosta più lunga del mondo

Da metà dicembre a oggi, tra pausa natalizia e Coronavirus, 50 giorni senza partite per gli azzurri. Banchini deve tenere alta la tensione: «Abbiamo lavorato con i video. Alla ripartenza non ci sarà da annoiarsi»

Cinquanta giorni senza calcio, nell’arco di tre mesi, per i tifosi del Como. A tanto ammonta il periodo, tra soste previste e impreviste, che ha tenuto – e sta ancora tenendo – i sostenitori lontani dagli stadi. A Natale, infatti, lo stop previsto dal calendario, programmato dal 23 dicembre al 12 gennaio, ha avuto un imprevisto allungamento di sette giorni.

Sciopero

Come in tanti ricorderanno, la serie C decise in quei giorni di scioperare – la Lega chiedeva una defiscalizzazione al Governo a sostegno dell’attività - in occasione della prima giornata di ritorno, il 22 dicembre: il Como avrebbe dovuto affrontare la Pergolettese a Crema, partita poi rinviata a metà gennaio. E così, le vacanze forzate per i tifosi – non certo per i giocatori - cominciarono dopo Como-Albinoleffe del 15 dicembre: ventisette giorni senza partite, di cui venti programmati e sette non preventivati.

Poi ci si è messo il Coronavirus, che ha stravolto, a poche ore dalle partite del 23 febbraio, il programma della Lega Pro.

Navigando a vista, cercando di evitare la disputa di partite a porte chiuse, rinviando – nel caso del Como – ben quattro turni di campionato -, la nuova sosta sarà complessivamente di altri ventitré giorni: da Como-Olbia del 16 febbraio a Giana-Como di mercoledì 11 marzo. Poi, calendario alla mano, i tifosi non avranno nemmeno tempo per respirare, con un susseguirsi di partite fino al termine del campionato.

«Le settimane con doppi impegni sono diventate quattro, la programmazione è decisamente cambiata già da un po’ – ammette Marco Banchini, tecnico del Como -, ma se tutto andrà come deve andare, tra sette giorni saremo in campo: ci stiamo avviando al ritorno alla normalità».

Normalità fino a un certo punto, perché gli impegni saranno tanti e ravvicinati: «Ci siamo adeguati a questo nuovo calendario fitto, con carichi distribuiti diversamente. Anche questa settimana, per esempio, abbiamo concesso due giorni ai giocatori: avere tutti in condizione sarà determinante. Dal punto di vista della carica e dell’intensità agonistica, sono molto sereno: il Como non ha mai avuto problemi in questo senso».

Come si fa a tenere alta l’attenzione, senza l’adrenalina della domenica? «La squadra resta carica facendo del piacere di allenarsi la riflessione-chiave. In queste settimane senza partite, abbiamo approfondito situazioni specifiche, correggendo gli errori anche rivedendo a video le sedute di allenamento. E si sta focalizzando l’attenzione sulla partita che, ripeto, ormai sentiamo sempre più vicina».

Punti

C’è però sicuramente la voglia di tornare in campo, da parte di tutto il gruppo, e di rimettersi alla prova: «Non dimentichiamo che abbiamo lasciato qualche punto per strada prima della pausa forzata e c’è quindi voglia di riprendersi quei punti che mancano alla nostra classifica. Però nei momenti di sosta, e penso a inizio campionato dopo la preparazione e alla ripresa dopo le vacanze di Natale, la squadra ha sempre risposto bene, con prestazioni importanti. Sono quindi fiducioso».

Oggi per la squadra doppio allenamento al “Lambrone”, poi giornate di lavoro tradizionali con una sola seduta. Mercoledì prossimo, disposizioni governative permettendo, si tornerà di nuovo in campo.

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