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Domenica 05 Ottobre 2025
Baturina e gli esterni. Le scelte del Como che fanno discutere
Fabregas ha puntato su Smolcic terzino destro. Prima da titolare per il croato insieme a Paz
Non se l’aspettava nessuno, ma Fabregas ci ha sorpreso ancora una volta quando sono state annunciate le formazioni prima della sfida di ieri sera. Complice anche il problema fisico accusato da Kuhn, Cesc per la prima volta in questa stagione ha voluto puntare su Baturina titolare, schierato largo a sinistra nella zolla occupata solitamente dallo squalificato Jesus Rodriguez. Il risultato? Una prestazione decisamente non sufficiente. Il talento croato che la società ha promesso ai tifosi (potente, dinamico, capace di rompere le linee) è ancora lontano dall’esser definito tale, anzi, è apparso ingolfato e poco preciso negli ultimi 30 metri. Un problema di ruolo o di mancata continuità? Tocca a Cesc stabilirlo. Certo è che se il Como vorrà puntare davvero all’alta classifica, un giocatore come Baturina dovrà avere spazio, con o senza Nico Paz.
Le sorprese, poi, hanno interessato la fase più arretrata. Difesa a quattro con Smolcic largo a destra (ha faticato parecchio contro Lookman) e Vojvoda a sinistra (questa volta, dunque, schierato a piede invertito, contrariamente dal solito dove lo abbiamo visto fare anche l’esterno alto a destra). Soprattutto quest’ultimo ha avuto la possibilità di spingere sulla sua fascia e il Como è riuscito a trovare diversi spiragli, complice una difesa dell’Atalanta molto alta che ha faticato a pressare uomo a uomo in fase di non possesso. Se c’è una cosa infatti che abbiamo potuto notare in queste giornate è stata la difficoltà dei lariani nello spingersi in avanti quando la squadra avversaria ha puntato su una pressione aggressiva sul primo controllo: è successo a Bologna e nel primo tempo con la Fiorentina, dove la chiave del match erano stati proprio i cambi con Addai, abile nel saltare l’uomo a piede invertito, e lo spostamento di Kuhn a sinistra, poi sostituito da Rodriguez.
Non ha svoltato la partita invece Alvaro Morata, inserito subito a fine primo tempo al posto di Douvikas con l’obiettivo di legare il gioco ed essere incisivo in fase finalizzativa. È vero, il Como nel secondo tempo si è abbassato e Alvaro non ha avuto tanti palloni giocabili. Ma se continuiamo a parlare di una squadra giovane che necessita di esperienza ed equilibrio, è proprio da giocatori come lui che ci si aspetta quella miccia in più che, da quando veste la maglia azzurra, non si è mai vista davvero.
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