«Bravo Como, hai fatto come noi»

Interviste Benito Gattei e Dan Corneliusson, protagonisti del successo con la Juventus del 1986 hanno visto la partita in tv

Biribip biribip. Suona il cellulare alle 16.15. «Pronto, sono Gattei, disturbo?». Disturba? Tutti sull’attenti: c’è il presidentissimo dall’altra parte. Quello dei 5 anni di fila in A (senza i soldi degli Hartono). «Chiamo per dire che è stato bello». Nello sport, la commozione spesso riesce a nascondersi tra le frasche sulla strada dell’allegria, della festa e della celebrazione. Ma qualche volta (maledetta o benedetta lei), riappare. Ecco: la commozione è Benito Gattei che compone il numero sulla tastiera del suo telefonino. Chiama dopo aver visto Como-Juve 2-0. Come il suo Como-Juve 1-0, del 29 gennaio 1986. Gol di Corneliusson. «Sì sì, l’ho vista. Eccome no? Me le vedo tutte. Eh, non riesco più venire allo stadio, meglio la tv. Quella dei miei tempi forse era un’altra Juve, c’era Platini, il Trap. Forse è questione di suggestione, a me sembra che allora avesse fatto più rumore battere la Juve. Però bravi tutti, eh. Sono contento, il fatto che il Como abbia battuto la Juve, e spero che adesso batta anche l’Inter e il Milan».

Le tre grandi, sempre quelle, una fissazione per tutti. E ricorda quella partita: «La neve, il pallone arancione, tutti che spalavano prima del match... boh sarà stato anche per quello, un’atmosfera magica, da presepe. Mi ricordo che il Trap fischiava sempre dalla panchina, e Platini lo mandò a quel paese. Io guardai il nostro allenatore Marchesi in panchina, con sguardo interrogativo, e lui mi disse: eh, presidente, con certi giocatori devi mandar giù». Certi giocatori. Ecco, proprio quella definizione lì. Ha visto Nico Paz? Ma chi era il Nico Paz del suo Como? «Borgonovo e Simone in attacco. Poi Dirceu, Matteoli, tanti altri. Eh, avevamo giocatori forti anche noi. Forse noi eravamo più forti in difesa...» Ma qual è il podio delle sue gioie? Como-Juventus 1-0? Milan-Como 0-2? «Io al primo posto ci metto l’1-1 con il Milan che fu scudetto loro e salvezza nostra. Quello stadio pieno, quel clima da evento, Gullit e Van Basten... Quella è la mia giornata. La più bella di tante». Grazie per il tocco. Ci sentiamo presto. Benito Gattei. Il presidentissimo.

Ma c’è anche un altro “issimo”. Il bomberissimo, lo svedesissimo, lo spilungonissimo, il biondissimo. Il gol di quella partita sotto la neve lo segnò Dan Corneliusson (1-0 all’andata, 0-0 al ritorno e Como qualificato ai quarti di Coppa Italia).

Ora, voi forse non ci crederete, ma a Como-Juventus c’era un gruppo di cari amici di Corneliusson venuti apposta dalla Svezia anche per vedere questa partita. Aveva gli inviati speciali, Dan, che poi hanno festeggiato la vittoria al Touring, in Piazza Cavour, attaccati al telefonino con lui (biribip biribip, di nuovo).

E Dan? Emozionato davanti alla tv a saltare come un grillo. Rivedendo la neve, i bagliori, il suo colpo di testa a battere Tacconi. «Davanti alla tv ero incredibilmente felice - ha raccontato ieri- , fantastico 2-0 contro la Juventus!!! Mi sono seduto e ho guardato l’intera partita in televisione con la mia famiglia». Per anni, trentanove anni, quella partita è stata un’insegna, un”irripetibile”, quella volta che il Como battè la Juve. « Ho ricordi forti di quella partita, prima di tutto le circostanze con tutta quella neve! E come tutti hanno aiutato, sembrava che tutta Como fosse impegnata per far sì che giocassimo, un assist della città, per poi decidere la partita in modo fantastico». Si è subito sentito con i suoi amici a fine partita. «Tutti erano al settimo cielo». Le piace il Como di Fabregas? « Sì, Fabregas e tutti quelli intorno a lui hanno fatto un lavoro fantastico. L’unica cosa che vorrei è che avessero una migliore distanza di passaggio dentro e fuori dall’area di rigore, ma penso che lo sappiano bene. Ci lavoreranno». Certo che se lui giocasse in questo Como avrebbe dei problemi: Fabregas vuole le punte lontano dall’area, a fare raccordo: «Ma no, nessun problema. Si trova sempre il modo». Sono un po’ di anni che Corneliusson non viene a Como. E adesso venire a vedere una partita in serie A sarebbe bellissimo, lo riporterebbe più vicino ai suoi tempi. «Sì, decisamente. Non vedo l’ora. Amo Como e le persone che mi hanno dato così tanto amore. Prima o poi tornerò. Devo organizzarmi, ma lo farò. Però voglio dire una cosa in più».

Prego: «Voglio dare il benvenuto in famiglia al nostro portiere svedese». Si riferiva a l portiere svedese Noel Törnqvist, che al momento si trova in prestito al Mjällby AIF e rimarrà in Svezia fino a gennaio 2026. Il Como ha acquistato il suo cartellino a fine agosto 2025, e il giocatore si è già detto entusiasta all’idea di entrare a far parte del club in futuro. Per Dan è un altro pezzo del puzzle che torna. Come la vittoria contro la Juve. Anche

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