Como, Addai è già un idolo

Il personaggio L’attaccante olandese classe 2005 ha avuto un impatto dirompente nella sfida di domenica. Velocità, sterzate, dribbling, personalità nell’uno contro uno: gli esterni sono la chiave del gioco di Fabregas

Como

Una fiammata al 94’ e tanto basta per entrare subito nel cuore della gente. Jayden Addai ce l’aveva rivelato in un’intervista al nostro giornale poco più di un mese fa: «Qui a Como punterò a diventare il giocatore che voglio essere». Per essere all’inizio, non sta andando male. E non parlate di sorpresa, perché Fabregas e la società ci hanno creduto da subito e qualcosa si era già visto durante la Como Cup di questa estate, quando l’attaccante olandese aveva vinto il premio Mvp nella finale vinta contro l’Ajax.

Carriera

La sua storia è quella di un ragazzo di appena 20 anni, protagonista già nel calcio giovanile europeo. Nel 2023, con la maglia dell’AZ Alkmaar, aveva incantato tutti nella Youth League, vincendo la finale per 5-0 contro l’Hajduk Spalato e contribuendo a eliminare corazzate come Barcellona e Real Madrid. Da lì, il passaggio al calcio dei grandi è stato rapido, seppur condizionato da un infortunio che ne aveva limitato la crescita.

Ma nonostante questo e numeri ancora acerbi (un solo gol in Eredivisie su 17 presenze) il Como ha deciso di puntarci, mettendo sul piatto 14 milioni per assicurarsi il gioiellino. La seconda parte del film abbiamo iniziato a vederla l’altra sera. Velocità, sterzate, dribbling, personalità nell’uno contro uno: caratteristiche che difficilmente si trovano in un giocatore della sua età, ed è questo il motivo che ha portato Fabregas a fare il famoso discorso sui giovani italiani, non ancora pronti per determinati livelli. Tra le caratteristiche, ovviamente, anche la spensieratezza, come ha sottolineato Cesc nel post partita quando ha detto: «Addai voleva fare il terzo gol e per questo abbiamo rischiato di pareggiare. Dzeko al suo posto avrebbe preso un fallo o un corner. Ma cosa gli dico, di non farlo?»

Qualità

Un esterno alto del genere farà certamente comodo ai lariani, soprattutto in gare come quella di domenica, in cui serve uno sprint, una giocata, qualcosa che rompa la partita. In diverse occasioni lo scorso anno il Como ha pagato la mancanza di concretezza e aggressività per chiudere subito i conti, perdendo più di 20 punti da situazione di vantaggio. In questo senso, le caratteristiche di Addai si riveleranno utili quando la squadra dovrà abbassarsi per gestire il risultato e tentare di far male nelle ripartenze. Se ancora ci stiamo chiedendo il motivo per cui la società ha deciso di investire così tanto per gli esterni la risposta è tutta qui: perché su di loro è costruita la squadra. Vale per Addai come per Jesus Rodriguez, Kuhn, Diao e persino Vojvoda, che non a caso viene schierato anche in zona d’attacco per garantire maggior equilibrio tra le due fasi.

Con qualità di questo tipo diventa persino digeribile la cessione di un giocatore importante come Strefezza. Ora è Addai la nuova fiamma del Como. Chissà se sarà proprio lui ad animare l’incendio.

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