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Venerdì 12 Dicembre 2025
Como, buon Noel: è arrivato il portiere Tornquist
Novità E’ il portiere svedese che il Como aveva acquistato la scorsa estate e che aveva lasciato in Svezia
Como
sul pianeta Como. Da ieri si allena a Mozzate Noel Tornquist, 23 anni, portiere. E’ il portiere svedese che il Como aveva acquistato la scorsa estate e che aveva lasciato in Svezia, dove giocava, fino alla fine del campionato. Adesso il torneo è terminato e da gennaio sarà utilizzabile. Ma ha voluto anticipare i tempi, raggiungere subito i nuovi compagni.
Tornquist ha tutta l’aria di non essere un personaggio banale. Intanto per la storia calcistica. Giocava nel Mjallby, squadra della città di Solvesborg. Una squadra che non era mai arrivata più in alto del quinto posto nella massima serie svedese, l’Allsvenskan, tornata nel massimo campionato cinque anni fa. Il Mjallby si è presentato ai nastri di partenza con l’undicesimo capitale sociale tra le 16 società partecipanti e con i media che, a inizio stagione, pronosticavano un settimo posto (proprio come il Como nei pronostici della società).
Sorprendentemente, a partire dalla decima giornata, la truppa del tecnico Anders Torstensson ha conquistato la vetta solitaria della classifica, senza più lasciarla: e il 20 ottobre con la vittoria per 0-2 sul campo dell’IFK Göteborg, il club siè aggiudicato aritmeticamente il suo primo titolo di campione di Svezia con tre giornate di anticipo. Oltre a ciò, i gialloneri hanno stabilito il record assoluto di punti in una stagione, chiudendo a quota 75 e superando di gran lunga i precedenti primati di Malmö FF (2010) e AIK (2018), entrambi a 67 punti. Questo per dire che il ragazzo si presenta da campione svedese in carica. Non basta: anche come il futuro portiere della nazionale svedese, già famoso in patria. Poi: Tornquist è un personaggio. Gioca con il casco come Piatr Cech, con cui condivide l’altezza di 1.96. Un po’ sicurezza un po’ per vezzo. Glielo avevano consigliato i medici dopo un paio di scontri di gioco (rischia sempre molto nelle uscite), ma poi c’è il sospetto che al ragazzo sia piaciuto avere un elemento descrittivo che lo identifica immediatamente. Fabregas lo ha visto e scelto anche perché è davvero forte con i piedi. Ha una forte personalità, come quando reagisce con esultanze sfrenate dopo una parata.
La religione è un altro elemento particolare, atleta di Cristo come Diego Carlos. «Il segno della croce come espressione della mia cristianità», ha raccontato recentemente. Una fede insita nel profondo del Dna di Noel (nome più cristiano non poteva avere), che aderisce alla “Sailing Church”. Letteralmente, “la chiesa galleggiante”, un’organizzazione religiosa svedese per diffondere il messaggio cristiano grazie alla barca “Elida”. ‘Elis’, dal greco, che vuol dire “giuramento in Dio”. Una missione evangelica con lo scopo di arricchirsi, nel calcio, come nella vita.
Che farà qui Tornquist? Allora: scalzare Butez non è una cosa semplice. Il portiere sta facendo molto bene, ed è molto apprezzato dal pubblico comasco. Fabregas però preferisce avere un secondo che possa rappresentare una alternativa. La concorrenza fa bene. Il giovane Cavlina era troppo acerbo. Anche in porta il Como adesso ha una scelta.
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