
(Foto di Cusa)
In&out, il grande gioco delle prime giornate di campionato
Rappresentano i due estremi del Como. Un Como positivo, che è partito bene, che ha già alzato cresta, che sta gestendo le novità del mercato con raziocinio, che sta assemblando i nuovi (quattro o cinque nelle varie formazioni titolari) con equilibrio. Questa squadra è ancora in rodaggio e tra uno o due mesi farà vedere il suo potenziale.
Eppure ci sono già due nomi che fanno parlare di sè. Che sono In & Out, come il famoso film. Oddio, si parla di tutti: Rodriguez e Addai che hanno “spaccato”, Posch che ha sorpreso, Ramon che ha incantato, Morata che ha innescato qualche perplessità. Ok. Ma i due di cui parliamo sono in cima al chacchiericcio dei tifosi. E sono, indiscutibilmente, Diego Carlos e Martin Baturina. Il primo esplosivo nel cuore dei tifosi, il secondo in ritardo, soprattutto rispetto all’attesa che lo ha circondato.
Partiamo dalla novità positiva, perché sarebbe ingeneroso cominciare da Martin, contro il quale nessuno (ovviamente) vuole gettare la croce addosso. Partiamo da Diego Carlos, perché i tifosi sono già innamorati di lui. Volete sapere il suo record in azzurro? Facile: essere stato un po’ incerto nelle azioni in cui il Como ha preso gol contro Cremonese e Atalanta, eppure essere uscito dal campo come il nuovo idolo. È una ”pezza”, un gigante, un muro di gomma contro cui gli avversari sbattono. Davvero. Lui si piazza lì, spalle larghe, magari aspetta anche che il pallone rimbalzi, perché poi quando arriva l’avversario sbatte contro di lui. Possenza extralarge. La leggenda dice che a Mozzate abbia fatto una gara sulle dimensioni del torace con Cerri e abbia vinto.
Ma non è solo alto e forte: è un brasiliano, ha i piedi buoni. E poi, soprattutto, ha esperienza importante là dietro in una squadra giovane. Ha senso della posizione, sa temporeggiare quando serve e spazzare quando necessita. Per i tifosi è già il guardiano del faro, quello da mettere in vedetta sulla nave dei pirati azzurra. Facile che sarà lui (ma questo lo avevamo già detto) il titolare inamovibile. Nei video su instagram scherza con la moglie menrte pulisce casa in zona Borgovico. E’ un atleta di Cristo, cui dedica sempre tutto. Esperienza europea, a Bergamo è stato giudicato Mvp della partita.
Poi c’è l’Out. Martin Baturina. Attorno al quale, diciamocelo chiaro, c’è un po’ di confusione. Primo: è stato evidentemente acquistato nel timore che il Como potesse perdere Nico Paz. Infatti è stato il primo a essere acquistato. Secondo: è arrivato come acquisto più caro della storia del Como (25 milioni) e questo ovviamente ha posto pressione sul ragazzo. Terzo: Fabregas ha provato a farli coesistere nelle partite estive, modificando il modulo in 4-3-3, ma poi rinunciando in fretta perché un centrocampo con un play e due interni come loro due, era esagerato. Quarto: all’inizio l’atteggiamento e l’approccio di Baturina non sono piaciuti al tecnico, tanto è vero che durante Como-SudTirol lo ha ripreso duramente. Quinto: al di là delle apparizioni brevi da subentrato, Fabregas lo ha schierato dall’inizio con il Sassuolo, al posto di Paz, confermando che è considerato una alternativa a Nico. Cinque punti che rappresentano una premessa.Perché il nodo è quello che è successo contro l’Atalanta. Baturina è stato rispolverato in coabitazione con Nico Paz, per l’assenza di tre esterni su quattro. E dunque facendolo giocare sulla corsia sinistra. Prova negativa, Martin è parso un po’ un pesce fuor d’acqua.
Ma quello che ha sorpreso, sono state le dichiarazioni del ds Ludi che ha parlato di ruolo cucito su misura per lui. Probabilmente c’è stato un errore di comunicazione, Ludi non voleva dire proprio quello, perché per quel che ne sappiamo Baturina è un’alternativa a Paz, mentre il suo mentore Svone Boban, invece ha detto: «E’ un numero 8, non numero 10». Comunque non un numero 11 o 7, se vogliamo far corrispondere i numeri ai ruoli come si faceva una volta.
Insomma, non è un esterno. Ora, è normale che con un contratto di cinque anni, Baturina avrà tempo per affermarsi, per vedere il Como che un giorno punterà su di lui, perché sul fatto che abbia qualità non ci piove, ce lo ha mostrato a tratti. Ma questa estate ci sarà il Mondiale, lui fa parte del giro della Nazionale ed è ovvio che un po’ morderà il freno e spingerà per giocare. Oggi sono tutti concentrati a far sì che questo periodo di transizione non si perda, non cali di motivazione. Come invece c’è il sospetto che sia successo dopo aver visto la prova un po’ abulica di Bergamo. Forza Martin, ti aspettiamo
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