
( foto Cusa)
Gli azzurri quinti nel girone di ritorno. Con la probabilissima conferma di Fabregas, si guardano agli scenari del prossimo anno puntando in alto
CALCIO
l canoro in corso a Basilea. Eurovision è anche la prospettiva del Como. Doppia prospettiva, come vedremo. Prima prospettiva: secondo le ultime pieghe del mercato, Cesc Fabregas dovrebbe proprio rimanere sulla panchina del Como. E se succederà davvero (come ormai pare certo), vorrà dire che il Como avrà assecondato le mire del tecnico spagnolo. Che a tutti va dicendo: è una questione di obiettivi, se resto devono darmi l’opportunità di andare a caccia dell’Europa. Dunque un Como mai visto prima. Un Como che ha già deciso, assieme al suo allenatore, quali sono gli obiettivi di mercato e quali sono le zone dove operare il maquillage.
Ormai sono aspetti noti: due centrali di difesa, un centrocampista fisico (questa però è una novità, saltata fuori dall’intervista su Sky dell’altra sera: piace Vecino, trattativa aperta), un esterno, una punta e forse anche un esterno basso, se davvero proseguirà la trattativa per Teo Hernandez. Intanto arriva la notizia che il Como ha avviato le procedure per il riscatto di Perrone a centrocampo, operazione che potrebbe costare attorno ai trenta milioni. Bel colpo. La cena, invece, tra Zanetti e Nico Paz, che ha fatto infuriare i tifosi soprattutto perché all’ante-vigilia di Como-Inter, nasce comunque sempre sotto l’ala della grande amicizia tra il papà di Nico e il vicepresidente dell’Inter, dunque dal valore di mercato tutto da verificare. Fabregas ha parlato di Garcia del Barcellona (ma pare davvero dura) mentre Yaramay resta un obiettivo.
Se però abbiamo parlato di doppia Eurovision, è anche perché il Como in Europa, ci sarebbe già. Almeno a giudicare dall’analisi del girone di ritorno, classifica che recita come il Como sia... quinto. Pari merito a Bologna e Milan. E non è solo un dato statistico.
Il Como del girone di ritorno è un Como diverso da quello dell’andata, visto che fondamentali sono stati gli innesti di Butez, Diao, Vojvoda e Caqueret, più le apparizioni di Douvikas e Valle. Questo vuol dire che il giudizio sul rendimento del girone di ritorno diventa interessante anche in ottica di mercato. Spesso si sente dire: quanto manca tra il Como e l’Europa? E lo stesso Fabregas (magari esagerando) ha parlato di una ventina di punti. Ma a leggere il rendimento della attuale squadra azzurra, la distanza sembra molto più risicata.
Anche se Fabregas ha detto che si tratta di una analisi fallace, che bisogna giudicare il rendimento di un gruppo su una distanza più lunga rispetto a un girone solamente. Eppure quella classifica, in cui il Como ha fatto più punti di Atalanta, Lazio e Fiorentina, ed è a un punto solamente da quelli ottenuti dalla Juventus, in Champions, fa pensare. Fa molto pensare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA