(Foto di Cusa)
Il risultato contro la Juve ha dato fiducia alla squadra di Fabregas
Sentirsi una grande o fare ancora finta di niente cercando di puntare più sull’effetto sorpresa? La nuova dimensione del Como è ancora in costruzione, e con la partita di oggi si apre una settimana sicuramente interessante, che dopo la vittoria con la Juventus aiuterà comunque a tenere ancora i piedi ben incollati per terra.
Perchè il Parma oggi, e il Verona mercoledì, non sono squadre che possano dare lo stesso tipo di emozione e di stimolo. E’ il Como a doverli trovare, e la partita di oggi in questo senso rischia di essere più ostica rispetto a quella con la Juventus. Non che la squadra di Fabregas non abbia già dimostrato di saper affrontare tutti con la medesima mentalità, di questo possiamo essere abbastanza certi. Ma se delle difficoltà ci sono state in questo inizio, sconfitta di Bologna a parte, sono state proprio quelle contro Genoa e Cremonese, che non a caso il Como non è riuscito a battere. Che grandi non sono.
Segnare al Parma è difficile quanto segnare alla Juve, hanno preso entrambe solo sette gol. La differenza è che il Parma segna molto meno, solo tre reti in sette partite. E questo già disegna il tipo di gara che potrà essere, per quanto il giovane allenatore parmense Carlos Cuesta sia un “giochista”. Ben venga dunque questo confronto contro una squadra di ambizioni diverse, che può essere un bel termometro del grado di crescita del Como anche in questo senso dopo due partite di altro spessore, perchè prima del successo con la Juve c’è stato l’altrettanto significativo pareggio in casa dell’Atalanta.
Incuriosiscono come sempre le scelte di Cesc Fabregas. Che nel precedente trittico, tre gare in una settimana, aveva annunciato sin dall’inizio una quasi completa rotazione dei suoi giocatori tra una partita e l’altra. Stavolta ha preferito limitarsi a un “prima pensiamo al Parma”, vuoi per necessità, viste alcune assenze, vuoi perchè con un mese di lavoro in più le valutazioni cominciano a essere diverse. I dubbi maggiori sono sullo schieramento dalla metà in giù, detto che in difesa ci saranno comunque delle rotazioni che in questo momento assicurano lo stesso standard di qualità.
Nel reparto offensivo l’unico veramente intoccabile è Nico Paz. Intorno a lui tutto può succedere. Manca stavolta ancora Rodriguez, ma anche Addai, fino all’ultimissimo in dubbio persino tra i convocati, che ha accelerato il recupero dall’infortunio con l’Olanda Under 21 ma che ha bisogno di qualche giorno ancora, e potrebbe essere meglio preservarlo per le altre gare della settimana. Giocherà Kuhn, probabilmente, o spostato a sinistra con Vojvoda avanzato sulla destra o magari a destra riproponendo Caqueret, come domenica. Ma c’è anche Diao che, dice Fabregas, è pronto per giocare. Lui potrebbe effettivamente essere la grande sorpresa di questa partita.
Una partita che sicuramente per qualcuno più degli altri è un momento speciale, parliamo ovviamente di Patrick Cutrone, alla sua prima volta in campo da ex. Lui di certo ci tiene a segnare, più degli altri avversari che sinora il Como ha incontrato. Anche questo rende questa gara diversa dalle altre.
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