Como grandi sogni, la vetta è a quattro punti

Un posto di assoluto valore per la squadra di Fabregas

Adesso sì. Adesso chiamiamoli pure con il loro nome: scontri diretti. Le due partite che stanno per arrivare, due trasferte consecutive contro Inter e Roma, non hanno altra definizione. Il perchè è lì da vedere. Il Como è sì al sesto posto, ma in una classifica in cui le distanze sono cortissime. Perchè quello che conta sono quei soli quattro punti dal primo posto. Di fatto, la squadra di Cesc Fabregas in questo momento è allo stesso livello delle grandi.

Costruito pietra su pietra

E dopo tredici giornate confutare i numeri sarebbe come ammettere che tutto questo sta succedendo un po’ per caso, poi chissà. Invece no, sappiamo bene che non è così. Potrà magari non capitare più di segnare cinque gol in una sola partita, queste sono le situazioni un po’ più casuali. Ma tutto il resto è stato costruito pietra su pietra.

Dopo questo turno il Como è in testa alla voce difese meno battute. Primo posto, insieme alla Roma. Mai successo nella storia del Como in serie A, figuriamoci dopo tredici partite. E questo sappiamo bene che è un dato che si potrà mantenere nel tempo, la difesa del Como è fortissima. Non ha battuto quel dato pazzesco della squadra di Ottavio Bianchi nel 1984-85 che prese solo due gol in casa in tutto il campionato, perchè di reti al Sinigaglia il Como di oggi ne ha presi tre. Ma alla fine questa sarà comunque una delle difese che verrà ricordata per sempre nella storia biancoblù. Perchè prendere solo sette gol in tredici turni di serie A è difficilissimo per chiunque.

C’è invece un record che potrebbe essere battuto presto, quello dell’imbattibilità. Che dura da undici giornate, perchè il Como ha perso solo al secondo turno, a Bologna. E con la vittoria contro il Sassuolo è stato eguagliato il record del Como 1986-87, quello di Emiliano Mondonico, che ebbe uno straordinario inizio di stagione, arrivando a perdere la sua prima gara soltanto alla dodicesima giornata, un 1-0 a Verona segnato da Paolo Rossi al suo ultimo anno di carriera.

Ma era un altro calcio – sia pure difficilissimo, perchè quello fu l’anno in cui il Napoli vinse il suo primo scudetto con Maradona e il livello del campionato era altissimo – e in quelle undici giornate comunque il Como aveva raccolto tre vittorie e otto pareggi, oggi cinque successi e sei pareggi.

Miglior striscia di sempre

Qualunque cosa succeda sabato a Milano, il Como la sua miglior striscia positiva di sempre in serie A l’ha comunque eguagliata. Altro record battuto che non resterà sicuramente l’unico. Nel presente e nel futuro. Con tanti passi più o meno rilevanti che lo hanno portato sino a qui. Per esempio, giusto per restare agli scontri con le grandi, è stata da un anno a questa parte – e non un anno banale, ma con uno scudetto di mezzo - l’unica squadra contro cui il Napoli non è riuscito a segnare al Maradona.

Giusto per ribadire quel primato di miglior difesa e di squadra difficilissima da battere. Perchè anche in questo il Como è in testa alla classifica, un solo ko, impresa che è riuscita soltanto al Milan. Qualsiasi tipo di confronto mette la squadra di Fabregas sul piano di chi sta lì davanti. Dunque, sì, quelli che arrivano sono scontri diretti, non possiamo chiamarli altrimenti.

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