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Giovedì 14 Agosto 2025
Como, l’effetto Morata. Per molti bookmakers ora è da Champions
Calcio serie A Il suo arrivo ha portato ancor più in alto la considerazione di cui sta godendo il club biancoblù. Giocherà con il numero 7 e forse con la fascia di capitano
COMO
C’è chi lo ha paragonato all’arrivo di Roby Baggio al Brescia. O meglio ancora a quello di Luca Toni al Verona, molto benaugurante visto che Toni arrivò in gialloblù a 36 anni, segnando 20 gol la prima stagione e 22 la seconda vincendo il titolo di capocannoniere. C’è da metterci la firma.
Di lusso, ma non centrale
In realtà però l’arrivo di Alvaro Morata al Como è una storia diversa. Perché lo spagnolo di anni ne ha 32, quindi non è definibile come un giocatore a fine carriera. E soprattutto perché i progetti del Como sono ben altri. Morata non è il giocatore che è costato di più, e non è il fulcro centrale del progetto di Fabregas. Ma ne è un elemento fondamentale, e di lusso, dentro un disegno più grande di crescita di una squadra il cui obiettivo non è ridare luce a una stella ma far brillare e crescere tutti quanti. Anche attraverso l’esperienza e la qualità di un giocatore così importante.
Dell’arrivo di Morata stanno certamente parlando tutti, ma è del Como che tanto si sta parlando in questi mesi, indipendentemente da questo o quel giocatore. Questa è la differenza, sostanziale.
Certo è che quest’ultima mossa ha portato ancora più in alto la considerazione di cui sta godendo il club biancoblù. Un dato, che davvero fa riflettere, è quello di alcuni portali di scommesse tra i più diffusi tra i bookmakers che quotano la qualificazione del Como alla prossima Champions League al pari di quella dell’Atalanta, 5.50. Indicando quindi il Como tra le possibili prime quattro squadre del prossimo campionato come un evento non così improbabile. E in questo anche l’ultimo arrivo dal mercato può pesare sicuramente tanto.
Morata vestirà la maglia numero 7, bel la eredità lasciata da Gabriel Strefezza che l’anno scorso fu tra i migliori. Buon segno. È il decimo spagnolo della rosa, contando anche chi ha la doppia nazionalità come Paz, Perrone e Diao. Dunque avere in una squadra con questa forte matrice etnica il capitano della Nazionale spagnola può essere un motivo di stimolo ancora più forte per tutti. Fabregas del resto già nelle sue prime parole ufficiali dopo l’arrivo di Morata lo ha indicato come un leader anche nello spogliatoio.
La scelta
Restano due curiosità, che saranno soddisfatte presto. Una, su quale braccio si trasferirà a questo punto la fascia di capitano. Fabregas in questo senso ha sempre prediletto la vecchia guardia, quando è stato possibile. A Barcellona la fascia l’ha indossata Sergi Roberto, anche come omaggio al suo ritorno a Barcellona.
Ma a questo punto la scelta su chi cadrà? A livello di militanza in serie A il giocatore che ha più campionati alle spalle è Goldaniga, il secondo è proprio Morata, insieme a Cutrone. E proprio Patrick è anche la seconda delle curiosità. Stando anche alle parole di Fabregas, ha cominciato con molto impegno questa stagione. Ma gli spazi per lui sono veramente sempre più stretti. In partenza veniva dato anche Azon, che però si è giocato un po’ meglio le sue possibilità in questo precampionato. Difficile pensare che tutti possano e vogliano restare qui.
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