Como, nomi (e mosse) nuovi: Braunoder

Calcio Fatta per il centrocampista (21 anni) dell’Austria Vienna, voci per Strefezza del Lecce (ma non si fa). Cambiata la strategia: la società è tornata a considerare anche il mercato italiano. E oggi arriva Gioacchini

Indiscrezioni, affari fatti, arrivi. La giornata del mercato del Como è caldissima. La prima notizia è la trattativa ormai pare quasi chiusa per il centrocampista dell’Austria Vienna Mathias Braunoder, 21 anni. Le parti sono d’accordo, la firma non c’è ancora ma dovremmo esserci.

Un prospetto giovane, da piazzare alle spalle dei centrocampisti già in rosa. Cresciuto nel settore giovanile dell’Austria Vienna ha giocato in tutte le nazionali giovanili austriache comprese tra l’Under-15 e l’Under-18, oltre che nella nazionale Under-21, nella quale ha esordito nel 2021.

Indiscrezioni

Due nomi inediti per la difesa: ieri si è parlato del greco Stratos Svarnas, 26 anni, del Rakov (squadra polacca) ma non convince e di Mario Sampirisi (difensore della Reggiana), già tramontato. A un certo punto è spuntata la voce di un tentativo per portare qui il fantasista brasiliano del Lecce Gabriel Strefezza.

Un pezzo da novanta, un giocatore che a Lecce in B ha fatto la differenza e adesso in A ha qualche problema: domenica sera nonostante lo svantaggio dei pugliesi non è stato inserito dalla panchina contro la Juve. Su di lui anche alcune squadre di A (Fiorentina e Torino) e in serata la pista (se mai è nata) si è raffreddata. Nomi che indicano come anche per i movimenti in entrata si sia deciso di tornare a sondare il mercato più vicino, quello europeo se non addirittura italiano. Perché ormai basta fare due più due per capire cosa sta succedendo: la strategia della società è stata quella di affidare al dg Ludi le operazioni in uscita, e di battere invece la pista straniera per quelle in entrata. Una strategia guidata direttamente da Londra, sotto la regia di Mirwan Suwarso, dei suoi esperti di algoritmi, da Cesc Fabregas e altri.

Il fatto che in tre giorni fossero sostanzialmente chiuse le operazioni in uscita e non quelle in entrata, fa capire che nella seconda parte del progetto c’è stato sin qui qualche ritardo, qualche problema, magari anche la difficoltà di vedersi alzare le quotazioni dei giocatori richiesti.

Il Como avrebbe potuto cedere Vignali, Arrigoni, Cerri, Solini e Scaglia in tre giorni. Vignali e Scaglia sono andati via subito. Per Arrigoni si è aspettato un po’ di più, per Cerri ancora di più. Eppure, alla fine della fiera, sono andati via quattro giocatori e non era ancora arrivato nessuno, andando a Reggio con due punte e mezza in rosa. Un rischio che il Como si può permettere, perché la squadra è forte, ci sono giocatori come Verdi e Chajia che possono essere utilizzati come seconda punta, e dunque si tratta di un mercato davanti al caminetto con il cognac in mano e non al freddo e al gelo.

Calma

Sono le squadre che hanno problemi a dover correre per cambiare le cose, per dare dei segnali o far cambiare aria all’interno dello spogliatoio. Non è il caso del Como. Ma adesso mancano 10 giorni alla fine del mercato e si vuole stringere i tempi. Se il mercato estero ha fatto fatica, si è evidentemente deciso di tornare a battere anche la pista italiana, evidentemente affidando a Ludi nuovamente la pratica.

Non è nemmeno chiaro il target: si passa da giocatori molto giovani (Braunoder) ad altri già esperti (Strefezza). Vedremo chi arriverà. Tra questi c’è sicuramente Nicholas Gioacchini, l’attaccante americano che è sul punto di sbarcare a Como.

Dovrebbe farlo oggi o domani, seguirà la presentazione del giocatore. Mentre si parla di difensori o punte, però, attenzione a quello che succederà per l’esterno offensivo. Perché se i difensori e i centrocampisti, persino la punta sarebbero in seconda linea, l’esterno dovrà essere il titolare fisso per la definitiva trasformazione di Roberts-Fabregas.

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