Como, sfida (nella) capitale: con la Roma è partita tra giochisti

Partita Una gara tra due squadre che non hanno più nessuna paura, figlie dei due allenatori più rivoluzionari della serie A, Fabregas e Gasperini

Como

E’ passato un anno giusto giusto, 365 giorni esatti. Era il 15 dicembre dell’anno scorso quando il Como batteva in casa la Roma, festeggiando la sua terza vittoria in sedici giornate, e soprattutto la prima partita della stagione con la porta rimasta inviolata. Dopo quella giornata, la squadra di Fabregas era un punto sopra la zona retrocessione e la Roma, appena presa in mano da Ranieri, due. In quel momento, uno scontro di fondo classifica.

Oggi parliamo dello scontro tra la squadra che ha fatto più punti di tutte nel 2025, la Roma, e quella che più di tutte ha cambiato dimensione, il Como. Tutta un’altra storia, insomma. Parliamo di una sfida tra due squadre che non hanno più nessuna paura, figlie dei due allenatori più rivoluzionari della serie A, Fabregas e Gasperini. Di un confronto tra ottime difese - fino al ko del Como a San Siro sono sempre state le due meno battute - ma fra squadre che giocano aperte, coraggiose.

Quella di oggi è una gara che può dare spettacolo, e che al Como deve dare la spinta per ripartire dopo il 4-0 milanese. Peraltro, anche la Roma arriva da una sconfitta in campionato, e su un campo meno prestigioso, quello di Cagliari. Dunque c’è pane per i denti di tutti, e tanta fame da entrambe le parti. Un dato: la Roma in queste prime quattordici giornate non ha ancora pareggiato, neppure una sola volta. Ha vinto più del Como ma anche perso di più, e tra l’altro tre volte in casa, dove segna veramente pochissimo, sette gol in quattro partite. Ma questa, paradossalmente trattandosi di due difese molto forti, sarà probabilmente soprattutto una sfida tra attaccanti.

E qui diventa interessante capire quali saranno le scelte di Fabregas. Senza Morata, con Diao pronto a partire per la Coppa d’Africa, si preferirà andare sul classico con Douvikas prima punta e i due giovani esterni Rodriguez e Addai, oppure si potrebbe vedere qualcosa di diverso, come accaduto anche l’anno scorso in diverse occasioni, giocando senza una punta vera e costruendo un impianto differente sulla trequarti, lasciando come terminale centrale Nico Paz.

In verità, stavolta, con la squalifica di Perrone, c’è anche un po’ l’obbligo di tenere Caqueret un po’ più legato al centrocampo, dunque sembra più probabile la prima soluzione. Ma Cesc ha tante idee, e certamente molto dipenderà dall’andamento della gara.

Va considerato poi che dopo questa partita ci saranno giornate di lavoro supplementari di cui il Como potrà usufruire, in virtù del fatto che non giocherà nel prossimo fine settimana. Giornate che possono essere molto utili anche nel lavorare meglio su eventuali nuove soluzioni. Qualcosa d’altro poi potrebbe cambiare, non solo in attacco: sarà interessante vedere quali saranno le scelte per gli esterni bassi. Tornerà uno tra Smolcic e Moreno, o magari tutti e due?

Di certo, dopo aver interrotto la striscia positiva durata ben undici partite - record storico del Como in serie A eguagliato - la marcia va ripresa, e Fabregas e i suoi ragazzi vanno all’Olimpico con questa idea, con questo proposito. La vittoria di un anno fa serviva a prendere aria, a respirare dopo un momento difficilissimo, a dare il via a un cammino che poi sarebbe diventato strepitoso nei mesi successivi. Fare risultato stasera può avere un significato diverso, decisamente più bello.

E’ passato un anno giusto giusto, 365 giorni esatti. Era il 15 dicembre dell’anno scorso quando il Como batteva in casa la Roma, festeggiando la sua terza vittoria in sedici giornate, e soprattutto la prima partita della stagione con la porta rimasta inviolata. Dopo quella giornata, la squadra di Fabregas era un punto sopra la zona retrocessione e la Roma, appena presa in mano da Ranieri, due. In quel momento, uno scontro di fondo classifica.

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Oggi parliamo dello scontro tra la squadra che ha fatto più punti di tutte nel 2025, la Roma, e quella che più di tutte ha cambiato dimensione, il Como. Tutta un’altra storia, insomma. Parliamo di una sfida tra due squadre che non hanno più nessuna paura, figlie dei due allenatori più rivoluzionari della serie A, Fabregas e Gasperini. Di un confronto tra ottime difese - fino al ko del Como a San Siro sono sempre state le due meno battute - ma fra squadre che giocano aperte, coraggiose.

Quella di oggi è una gara che può dare spettacolo, e che al Como deve dare la spinta per ripartire dopo il 4-0 milanese. Peraltro, anche la Roma arriva da una sconfitta in campionato, e su un campo meno prestigioso, quello di Cagliari. Dunque c’è pane per i denti di tutti, e tanta fame da entrambe le parti. Un dato: la Roma in queste prime quattordici giornate non ha ancora pareggiato, neppure una sola volta. Ha vinto più del Como ma anche perso di più, e tra l’altro tre volte in casa, dove segna veramente pochissimo, sette gol in quattro partite. Ma questa, paradossalmente trattandosi di due difese molto forti, sarà probabilmente soprattutto una sfida tra attaccanti.

E qui diventa interessante capire quali saranno le scelte di Fabregas. Senza Morata, con Diao pronto a partire per la Coppa d’Africa, si preferirà andare sul classico con Douvikas prima punta e i due giovani esterni Rodriguez e Addai, oppure si potrebbe vedere qualcosa di diverso, come accaduto anche l’anno scorso in diverse occasioni, giocando senza una punta vera e costruendo un impianto differente sulla trequarti, lasciando come terminale centrale Nico Paz.

In verità, stavolta, con la squalifica di Perrone, c’è anche un po’ l’obbligo di tenere Caqueret un po’ più legato al centrocampo, dunque sembra più probabile la prima soluzione. Ma Cesc ha tante idee, e certamente molto dipenderà dall’andamento della gara.

Sosta

Va considerato poi che dopo questa partita ci saranno giornate di lavoro supplementari di cui il Como potrà usufruire, in virtù del fatto che non giocherà nel prossimo fine settimana. Giornate che possono essere molto utili anche nel lavorare meglio su eventuali nuove soluzioni. Qualcosa d’altro poi potrebbe cambiare, non solo in attacco: sarà interessante vedere quali saranno le scelte per gli esterni bassi. Tornerà uno tra Smolcic e Moreno, o magari tutti e due?

Di certo, dopo aver interrotto la striscia positiva durata ben undici partite - record storico del Como in serie A eguagliato - la marcia va ripresa, e Fabregas e i suoi ragazzi vanno all’Olimpico con questa idea, con questo proposito. La vittoria di un anno fa serviva a prendere aria, a respirare dopo un momento difficilissimo, a dare il via a un cammino che poi sarebbe diventato strepitoso nei mesi successivi. Fare risultato stasera può avere un significato diverso, decisamente più bello.

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