Como, lo strano bivio tra serie A e umiltà. E la società accelera

La situazione Le ambizioni di promozione di Suwarso frenate da due sconfitte consecutive. Ma non sono state parole a caso: ecco il perché

Le due sconfitte del Como con Cremonese e Parma dicono che in questo momento, tra la travolgente ambizione di Suwarso («Andiamo in A senza passare dai playoff») e la prudenza dello staff tecnico («Siamo qui per migliorare, passo dopo passo: l’obiettivo sono i playoff»), vince la seconda. Eppure quelle parole di Suwarso, seppure pronunciate così, magari senza pensarci, non sono state dette a caso. Perché arrivano dall’ala commerciale della società, più spregiudicata nella sua filosofia rispetto a quella sportiva. E non è la prima volta che l’anima legata al brand (l’ex Como4Como, oggi inglobata genericamente da Sent) si riveli distonica rispetto a quella che si occupa di calcio. Anche per motivi logici. Ma come dobbiamo prendere le parole di Suwarso?

Botta

Il manager indonesiano, che non ha nessun ruolo ufficiale ma è l’uomo più importante appena sotto gli Hartono, pur nella sua ingenuità sportiva, non ha parlato a caso. Sarebbe folle pensare che l’uomo operativo maximo parlasse a vanvera. Non è così. Certo, la sua desuetudine da ambienti sportivi non lo ha fatto riflettere su danni collaterali: l’ambiente sportivo è sempre molto prudente, trovate un solo dirigente anche delle big (in A come in B o in C) che abbia parlato in questi termini. Ludi e Wise avranno alzato gli occhi a cielo, perché poi le aspettative della gente, dei giornali (specie quelli non locali), forse anche dello spogliatoio, sicuramente degli avversari, cambia. E allora, perché? La società ha voluto dare un segnale. Una botta di entusiasmo. Perché sino ad ora Sent si è occupata soprattutto dell’immagine internazionale: sino a qui era più importante quello che scriveva la Bbc che non quello che pensavano i media comaschi. Ma un segnale di competiività, un messaggio forte sulle intenzioni della società andava dato. E forse anche allo staff tecnico, per ricordare a tutti che gli obiettivi sono alti.

Equilibrio.

Ora, è ovvio che a livello locale, cioè di chi ha seguito le vicende del Como giorno per giorno, sono parole che hanno un significato relativo. Al di là del piacere che hanno tutti nel leggere parole di ambizione e competitività da parte della società. Però, certo, immaginate se queste parole fossero state pronunciate prima del mercato: sarebbe stato molto diverso. Oggi, a squadra fatta, spostano poco il senso delle cose. Se invece di Coda per l’attacco prendi Mustapha, è ovvio che non stai costruendo una quadra per ammazzare il campionato. Ma per essere in zona playoff e poi, magari, approfittare di fasi lunari fortunate o favorevoli (tipo promozione del Como in B del 2015).

Stadio

Eppure c’è un elemento che può far pensare che le frasi di Suwarso siano strategiche. Siamo alla vigilia dell’incontro decisivo per lo stadio quando Suwarso e soci andranno dal sindaco con lo studio di fattibilità sull ’impianto futuro. Ecco, una pressione in questo senso non sarebbe male. Chi scrive è molto estremo, probabilmente sbagliando: l’unica strategia per accelerare i tempi sarebbe quella di andare in sere A senza stadio, perché allora poi correrebbero tutti per non fare una colossale figura di palta (cosa facciamo: la perla del mondo ha una squadra che non può giocare nella sua città?). Dunque Suwarso esagerato, a metà tra tifo e strategia. Ma Wise e Ludi (giustamente) vanno avanti per la loro strada.

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