
( foto cusa)
Calcio Segnali da cogliere in attesa delle novità. Oltre alla garanzia Strefezza, ecco i colpi dello spagnolo
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Segnali da cogliere, in attesa di scoprire le novità. La prima amichevole stagionale del Como, pur con tutte le attenuanti del caso, ha portato alla ribalta due nomi non casuali: quello di Gabriel Strefezza e quello di Ivan Azon. Due che hanno fatto capire ancora di più come le scelte per Cesc Fabregas quest’anno saranno tante e non saranno semplici, per fortuna ovviamente.
Il genietto brasiliano ci ha messo poco per far vedere come lui sia davvero uno di quelli che la partita possono cambiarla con una giocata, con un’invenzione. E non sono in molti a riuscirci con la stessa frequenza, al di là poi della sua importanza sul campo con più mansioni e più ruoli: ha cominciato a destra, uscito Fadera dopo un quarto d’ora si è spostato a sinistra, con la medesima naturalezza, per esempio.
Doti che si conoscono, ma che Strefezza ha avuto subito l’occasione di ribadire. In un panorama ricchissimo di attaccanti esterni, il primo a mettere un piede in avanti è stato lui. Metterlo in seconda fila sarà difficile, ed è anche giusto sottolineare che in fondo Gabriel è costato solo cinque milioni, a oggi è forse l’investimento più redditizio degli ultimi anni.
E sempre in tema di ipotetiche prime e seconde scelte, mentre si dibatte di chi potrà giocare in attacco spesso ci si dimentica di Ivan Azon. Che invece in fondo è in un certo senso anche lui un nuovo acquisto.
Perchè quando si scelse di portarlo dal Real Saragozza a Como a gennaio già si disse che era un investimento in prospettiva. Azon era infortunato, una lesione muscolare, ma Fabregas ha voluto averlo sott’occhio sin da subito, anche durante il suo percorso di riabilitazione. Perchè nelle doti di questo ragazzo del 2002, dunque giovane ma nemmeno troppo, credeva fermamente.
Azon ha un contratto fino al 2029, è in un certo senso anche lui un investimento, che potrebbe cominciare però a rendere presto. Una doppietta nella prima amichevole nulla a che vedere con la serie A, inutile ribadirlo.
Interessante però che su due occasioni avute entrambe siano state trasformate in gol, con una buona capacità di attaccare la profondità, intuire i movimenti dei compagni e vedere la porta, e anche il fatto che tutto ciò sia avvenuto giocando da attaccante esterno e non nel suo ruolo naturale di punta centrale.
Già da mercoledì, nella prima partita della Como Cup, vedremo molto probabilmente un altro Como, con qualche big in più e con altre novità - a proposito, Addai non è per nulla dispiaciuto -, ma intanto qualcosa di positivo lo si è già visto. E si è visto soprattutto che la concorrenza sarà altissima, e di grande qualità. Quello che Fabregas desidera del resto, e in attacco, se questo è l’inizio, ce ne sarà davvero in abbondanza.
Adesso l’appuntamento è a mercoledì, con la sfida tra il Como e l’Al-Ahli. Giovedì giocheranno Celtic e Ajax, sabato e domenica le due finali per il terzo e il primo posto. Tutte le partite si giocheranno alle 20.30.
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