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Domenica 28 Settembre 2025
Fabregas onesto: «Secondo tempo male»
Intervista «Non abbiamo gestito bene la situazione, è mancata anche un po’ di personalità, dovevamo fare meglio»
Como
Non cerca alibi Fabregas, nonostante il gran nervosismo con cui si è chiusa la partita, di cui ha fatto direttamente le spese anche lui. «Sono stato espulso solo perchè stavo mandando via i miei giocatori, dicendo di lasciar stare l’arbitro. Se può risentire le mie parole, se ne accorgerà».
Ma prima di questo capitolo, il suo commento è un altro, sull’andamento della partita e sulla prestazione non troppo soddisfacente dei suoi giocatori. «Una gara in due tempi, il primo lo abbiamo fatto bene, il secondo male. E’ mancata energia, è mancato quello che avevo chiesto. Bene i primi dieci minuti, poi abbiamo perso un po’ di forza e un po’ di duelli, e contro una squadra che vive proprio su questi duelli diventa pericoloso. Non abbiamo gestito bene la situazione, è mancata anche un po’ di personalità, dovevamo fare meglio».
Viene da pensare alla rimonta già subìta con il Genoa, anche se ci sono differenze. «Stavolta quando siamo rimasti in dieci abbiamo comunque gestito meglio la situazione rispetto a quella partita, ma non è bastato». A proposito dell’espulsione, e di una gestione arbitrale un po’ confusa, «preferisco non parlarne, sinceramente. Dico solo che mi pare ci sia poca chiarezza nella valutazione degli episodi, rispetto a quello che ci viene spiegato. Stavolta poi l’arbitro prima della partita aveva detto a me e a Nicola che avremmo potuto chiedere spiegazioni, che potevamo parlare con lui se ce n’era bisogno. Invece non è stato così. Capisco che se uno insulta l’arbitro debba essere punito, è giusto, ma se con un po’ di concitazione si chiedono delle spiegazioni forse è eccessivo, bisogna capire i momenti di tensione. L’espulsione di Jesus? Qualcuno dice che poteva essere valutata diversamente, io non lo so. Peccato perchè in quella parte finale, dopo l’ingresso di Caqueret, avevamo preso un ritmo migliore, stavamo uscendo meglio, forse si poteva provare a vincere».
Spiegazioni dei cambi, soprattutto la scelta di finire senza punte togliendo Douvikas. «Perchè non avevamo la palla, non avevamo il controllo lì davanti, ho pensato fosse una soluzione migliore, e forse in undici lo sarebbe stata. Piuttosto, dovremo capire meglio come mai non è la prima volta che ci si infortuna un giocatore nei primi minuti, è un problema che già abbiamo dovuto affrontare, ed è una difficoltà in più. Sergi? Non sappiamo, dobbiamo valutare».
Sei gol in campionato, sei volte Paz protagonista, con tre reti e altrettanti assist. Ma a chi gli chiede se questo possa essere un bene o un limite, Cesc risponde senza esitazioni, «sei gol in Coppa Italia quando Nico non c’era, quelli non li contate? Dunque la squadra funziona in ogni caso. E non c’è comunque niente di strano se un grande giocatore sa incidere più degli altri sul risultato, non è strano che faccia la differenza».
Tornando al discorso cartellini, il Como fino alla scorsa giornata era la squadra che ne aveva collezionati di più, e rischia di esserlo anche dopo questa. Come mai? «Non so che dirvi, non so rispondere. Io sono stato punito solo perchè volevo allontanare i miei ragazzi dall’arbitro, perchè protestare mi sembrava inutile».
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