Fabregas record: nessuno da così tanto tempo nella stessa squadra in A

Numeri Perchè nessuna delle venti squadre attualmente in A ha lo stesso allenatore da così tanto tempo.

Como

Tre allenatori già esonerati in serie A. Movimenti continui sulle panchine di un campionato in cui le guide tecniche resistono sempre di meno, e non solo quando perdono. Perchè dalla scorsa stagione a questa sono solo sei gli allenatori rimasti al loro posto, contando anche le squadre neopromosse.

Il Como e Cesc Fabregas però sono l’eccezione. Perchè nessuna delle venti squadre attualmente in A ha lo stesso allenatore da così tanto tempo.

E’ lui il primatista, è Cesc il tecnico che prima di tutti i suoi attuali avversari ha cominciato a lavorare e plasmare la sua squadra, per quanto ormai dei giocatori che c’erano all’inizio del suo percorso in panchina non ci sia praticamente più nessuno. Ma una delle armi più potenti, forse anzo la più importante, in questa crescita esponenziale della squadra è proprio questa.

Il conto è presto fatto: dall’anno scorso a quest’anno, considerati anche gli ultimi esoneri, sono appunto soltanto sei le squadre che hanno lo stesso allenatore. Oltre al Como c’è il Napoli con Conte, il Bologna con Italiano, il Verona con Zanetti, l’Udinese con Runjaic e il neopromosso Sassuolo con Grosso. Tutti gli altri hanno cambiato guida, per vari motivi, comprese due neopromosse, il Pisa e la Cremonese. Ci sono stati più cambi all’interno della categoria: Gasperini dall’Atalanta alla Roma, Baroni passato dalla Lazio al Torino o Chivu dal Parma all’Inter, Nicola dal Cagliari alla neopromossa Cremonese, c’è chi è andato all’estero come Inzaghi, ci sono stati ritorni importanti in categoria come quelli di Allegri e quello più recente di Spalletti, insomma, davvero tantissimo movimento anche slegato dai risultati.

Ma nessuno, anche chi è rimasto al suo posto, era dove si trova oggi prima dell’estate 2024. Nessuno tranne lui, Cesc Fabregas. Che sulla panchina del Como cominciò a sedersi nel novembre del 2023, quando la società decise di esonerare Moreno Longo nonostante la vittoria del Como ad Ascoli e di affidare a lui la guida della squadra. Poco più di un mese in panchina, poi la necessità di lasciare nominalmente il posto a Osian Roberts. Ma alla guida del progetto tecnico della prima squadra da quel giorno c’era comunque lui.

Sono passati due anni giusti, il Como era sesto in serie B, oggi è ai vertici della serie A. Ma oltre ai risultati, c’è stata una rivoluzione talmente profonda nel gioco e nella mentalità che ha portato veramente il Como in un’altra dimensione. Una dimensione diversa dalle altre anche per quanto riguarda l’allenatore. Che a differenza di molti suoi colleghi non ha ceduto ai corteggiamenti di altri importanti club, e più di tutti gli altri ha puntato sul lavoro a lungo termine. Grazie ovviamente anche al tipo di politica scelta dalla società.

Intanto, comunque, a Cesc va il premio fedeltà. Nessuno più di lui si è seduto così tanto sulla stessa panchina, in questo momento. E già si può pensare che possa entrare anche nell’albo d’oro della storia del Como in quanto a permanenza. Negli ultimi cinquant’anni solo Marchioro e Dominissini restarono per più di due stagioni alla guida del Como. Gli allenatori dei grandi salti, non a caso. Ma questo che stiamo vivendo in un certo senso è davvero il salto più grande di tutti.

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