Fabregas e la sfida al maestro Sarri: «Schietto e ancorato alle idee»

I due si sono trovato al Chelsea, quando lo spagnolo era ancora in campo

Maurizio Sarri contro Cesc Fabregas, maestro contro allievo. Non solo anagraficamente e per le rispettive carriere da allenatore, ma anche per quel passato in comune al Chelsea. Quando Fabregas era uno dei punti di riferimento della squadra inglese e Sarri ne era il tecnico.

Correva l’anno 2018/19, l’unica di Sarri in Inghilterra. Diceva allora Fabregas di Sarri: «Mai avrei pensato di provare di nuovo le sensazioni che mi sta dando. Purtroppo è arrivato un po’ tardi nella mia carriera. Cosa è cambiato? Tutto passa da me. Tocco la palla cento volte, il gioco passa attraverso me o Jorginho».
Ma con sole sedici presenze tra tutte le competizioni, Fabregas cambiò opinione: «Sarri voleva puntare su Jorginho, che aveva avuto al Napoli ed era arrivato al Chelsea per 60 milioni. A me non bastava giocare l’Europa League e Coppa di Lega, io sono sempre stato titolare. Volevo essere sempre protagonista. Così, alla fine sono andato via».

E ancora: «Sarri è un buon allenatore e una persona di cuore, ma ha convinzioni molto forti a livello tattico, superstizioso e non cambia idea».

Ora si ritrovano, mister contro mister. Valga, ora, il pensiero più recente di Fabregas, espresso venerdì in conferenza stampa: «Maurizio è una grande persona, conservo un grande ricordo di lui, è uno schietto che va avanti per le sue idee. Quando l’ho incontrato in giro mi ha sempre trattato benissimo. La sua impronta su questa Lazio è visibile». Pace fatta, ammesso che ci sia mai stata una guerra.

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