Fabregas: «Siamo una famiglia: tutti importanti»

Intervista «Non è stata una serata normale di calcio. Abbiamo giocato e io non me la sono sentita di andare sotto la curva»

Como

Un Como brillante ha superato il Sassuolo per 3-0 nei sedicesimi di Coppa Italia. Cesc Fabregas, nel post partita, ha sottolineato i progressi della squadra e il valore delle scelte fatte dalla società. Con una parola ripetuta all’infinito: famiglia.

Un concetto ricorrente nella filosofia del tecnico del Como. Applicabile a qualsiasi ambito e situazione.

È stata una serata particolare al Sinigaglia. Frizzante in campo, con una vittoria del Como unita al bel gioco, ma anche di riflessioni dettate dalle condizioni climatiche particolari di questi giorni e alla decisione di devolvere l’incasso alla comunità comasca: «Non è stata una serata normale di calcio. Nessun ci ha chiesto qualcosa, se fosse giusto giocare o meno e quindi abbiamo giocato e io non me la sono sentita di andare sotto la curva come al solito a festeggiare. Si è sentita la mancanza dei nostri tifosi, ma hanno dimostrato ancora una volta che Como è una famiglia. Siamo tutti vicini a chi soffre e a chi è in difficoltà. Giocatori, staff e società sono uniti alla comunità. Insieme si va avanti, più forti di prima».

Tornando al campo e al calcio giocato, Fabregas ha poi evidenziato come il progetto stia andando nella direzione voluta: «Oggi abbiamo fatto tanti cambi e il livello non è sceso. Questo era l’obiettivo fin dall’inizio del mercato: avere una rosa competitiva, in cui chi entra può fare la differenza. Domenica chi ha preso il posto di un compagno a partita in corso ha cambiato la partita. Con il Sassuolo è stato lo stesso, ma dall’inizio. È quello che vogliamo: un gruppo forte, unito, sempre pronto».

Allontana poi sul nascere le polemiche su Morata e rifiuta paragoni con Douvikas, rispondendo a una domanda sui due attaccanti.

«Capisco il quesito dal punto di vista giornalistico, ma per me è un errore paragonare i giocatori. Morata ha caratteristiche diverse, cerca l’uomo, lega il gioco. Douvikas è un attaccante potente, che attacca la profondità come pochi in Europa. Sono entrambi importanti: la nostra forza è dare fiducia a tutti, senza confronti. Se loro si sentono forti, è meglio per il Como e per la squadra».

E nella serata del turnover profondo, hanno trovato spazio anche il giovane Bonsignori e il ritrovato Cerri, che ha ricevuto un’autentica ovazione al momento dell’ingresso in campo: «Bonsignori meritava un’opportunità, sta facendo bene lo seguo con attenzione, si era mosso bene anche nel test amichevole contro il Mantova. Cerri è un ragazzo d’oro, che lavora sempre al massimo ed è stimato da tutti. Ha contribuito a scrivere la storia del Como, con il suo ingaggio in B la società mostrò le proprie ambizioni. Sono felice che anche lui faccia parte di questo percorso. La Coppa ha dato un’occasione anche a lui per giocare: è importante che tutti sentano di apparten

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