Fabregas, svolta tattica, ma non di punti

Calcio Il tecnico spagnolo è arrivato alla guida del Como da 13 partite (di cui 6 in coabitazione con Roberts)

La svolta di Fabregas sinora è stata più di approccio, di atteggiamento, di assetto e di filosofia che non di punti. Se si guarda la media a partita di Longo e la si confronta con quella dello spagnolo, si scopre che siamo a 1.7 punti a partita per Longo e 1.8 per Fabregas. Piccolo escursus: in teoria bisognerebbe calcolare i 21 punti su 12 partite di Longo (1.7); i 14 punti su 7 partite di Fabregas (2 punti a partita netti); i 10 punti su 6 partite di Roberts (1.6). Ma ci sono mille e uno motivi per incamerare, come si faceva nell’insiemistica, l’esperienza dell’inglese in quella di Fabregas, perché è ovvio che si sta parlando dello stesso progetto tecnico e che si sta andando avanti con una impostazione, una filosofia e delle scelte che sono cambiate con Fabregas e sono proseguite con Roberts-Fabregas. Dunque non è sbagliato ritenere 13 le partite di Cesc.

E facendo i conti con la calcolatrice si scopre che il cammino in punti tra i due allenatori è simile. Longo ha perso gli scontri diretti con Cremonese, Parma e Venezia, e ha vinto quello con il Catanzaro (sempre che lo si voglia annoverare ancora tra le pretendenti). Fabregas, in quanto scontri diretti, ne ha fatti solo due, un pari e una sconfitta con il Palermo. Dunque se la rivoluzione c’è stata, è stata di filosofia e non di punti. Ma non deve sorprendere. Quando venne esonerato Longo, la società non imputava all’ex tecnico azzurro un passo troppo lento (peraltro era virtualmente terzo), ma si diceva scontenta dell’atteggiamento poco offensivo. E da questo punto di vista le cose sono cambiate con una maggiore ricerca della fase offensiva, del possesso palla, dello sviluppo dell’azione. Adesso però arriva un bivio. Dopo aver rischiato molto con assetto ultra offensivo a Palermo, bisognerà vedere se verrà riproposto lo stesso assetto anche con il Parma. C’è chi prevede addirittura un cambio di modulo, con un centrocampo a tre che potrebbe riproporre Iovine, visto che come esterno alto, per uno come Fabregas, rimane un giocatore troppo difensivo. Con la concorrenza tra Odenthal, Barba, Curto, Goldaniga, difficile anche rivedere Iovine nella linea a 4 mentre un suo utilizzo da interno in un centrocampo a tre potrebbe essere una buona soluzione, per una partita dall’impatto difensivo difficoltoso come quella con la capolista. E se arriva un ko, la media di Longo sarebbe migliore.

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