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Venerdì 21 Novembre 2025
Felleca a Como: «Questa magìa anche un po’ mia»
L’ex presidente al Sinigaglia con il Cagliari sei anni dopo: «Mi sono emozionato»
Roberto Felleca, presidente del Como nell’anno della promozione in C del 2019, è tornato allo stadio sei anni dopo quel successo. La prima volta da Como-Virtus Bergamo che sancì il ritorno tra i professionisti degli azzurri. Nel frattempo, poche settimane prima, si era conclusa la cessione al gruppo Hartono. Tutti fatti riaffiorati nei ricordi dell’imprenditore sardo. «Mi sono sinceramente emozionato. Ho visto un mondo diverso, una cosa bellissima. E mi ha fatto piacere che molte persone mi abbiano riconosciuto e fermato».
Sensazioni? «La mente è andata a quel pomeriggio di Como-Virtus Bergamo: c’era Nino Balducci vicino a me, e so che purtroppo è mancato. Eravamo emozionati tutti e due, io non avevo trattenuto le lacrime. Era stata una cavalcata incerta e sofferta».
Il podio delle emozioni? «Quella partita a Seregno quando agganciammo il 3-3 allo scadere, con gol di Gobbi. Poi la promozione certo, e la vittoria sul Mantova con lo stadio pieno. Ma ho un ricordo intimo, anche. Quando dovevamo presentare la cifra per cercare il ripescaggio e riuscii a sbloccare i soldi dalla banca, ero in un camper in vacanza ed era tutto frenetico. Mi sembrava di aver centrato la promozione. Invece non venne accettato il denaro liquido. C’era la famosa questione di Nicastro che non voleva mettere la fidejussione perché diceva che non eravamo pronti per la C, io mi sarei tagliato un braccio per andarci. Pensavo di avercela fatta. Va beh, ce la facemmo l’anno dopo».
Nicastro, il suo socio che trovò gli Hartono: «Eh... Così dice lui. In realtà affidammo la ricerca a personaggi interessati a una agenzia specializzata. Poi, certo, gestì lui i rapporti e la fase del loro interessamento. Ma la ricerca fu professionale e mirata. E anzi, vedendo lo stadio così pieno, mi sono sentito, anche se in minima parte, artefice di questa meraviglia. Ho contribuito a salvare il Como e a metterlo in buone mani. Spero che i comaschi me lo riconoscano».
Sorprese? «Mi aspettavo uno stadio più rimodernato, è molto simile al nostro. Evidentemente sinora non ce ne sono state le condizioni». Lo rivedremo nel calcio? «Può darsi. Aspetto solo l’occasione giusta, vorrei una piazza prestigiosa. Io e Corda abbiamo fatto ben anche a Foggia, sarebbe bello riprovarci».
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